lunedì 27 dicembre 2010

Un anno a passo lento

immagine e testo tratti dal libro 'La bicicletta rossa' di Kim Dong-Hwa, ed. Deagostini

La fine dell'anno è sempre tempo di bilanci, e se noi guardiamo quanto indica il contachilometri della nostra bici non possiamo che essere molto soddisfatti nel constatare quanta strada abbiamo fatto, e quanta ne abbiamo risparmiata alla nostra automobile. Strada percorsa a passo lento, in modo rilassante, guardandoci intorno, fermandoci a chiaccherare con gli amici incontrati sulla via, godendo di un privilegio che solo la bici ci può dare.

E possiamo anche essere soddisfatti della pubblicità che abbiamo fatto all'uso della bici:
- abbiamo fatto già 10 uscite di Massa Critica, cioè da Febbraio tutti i mesi senza mai saltarne uno;
- abbiamo partecipato alla giornata del 25 Aprile con il nostro banchetto;
- abbiamo partecipato alla grande manifestazione Bike Pride andando in bici fino a Torino a Giugno;
- abbiamo fatto parlare di noi la stampa locale più volte;
- abbiamo insistito con il Comune perchè installasse dei portabici alla stazione ferroviaria;
- forse è un po' anche grazie alla nostre attività di promozione che i Vigili Urbani di Ivrea si sono dotati di pattuglie in bicicletta;
- abbiamo partecipato alla fiera SanaTerra ad Ottobre dove nel nostro gazebo avevamo addirittura un video di promozione dell'uso della bici in città;
- abbiamo iniziato una collaborazione più continua e costante con l'Amministrazione Comunale per la pianificazione di interventi volti a favorire la ciclabilità ad Ivrea;
- abbiamo guadagnato un pezzetto di ciclabilità sul Lungodora che ora è ufficialmente utilizzabile dalle bici;
- e con il nostro esempio, utilizzando tutti i giorni la bici, probabilmente abbiamo anche contagiato qualcun altro. Forse è solo un'impressione, però di biciclette in giro per città sembra di vederne qualcuna in più. La signora che va a far la spesa, il pensionato che per andare alla posta ha sempre usato la macchina e ora invece prende la bici, la commessa del negozio in centro che ha deciso di smettere di lottare per trovare un posteggio. Mancano ancora i giovani, gli studenti, che sono ancora troppo in balia delle ansie dei loro genitori, i quali non gli mollano i freni finchè non vedono delle piste ciclabili ben fatte dove possono immaginarseli al sicuro.

Con l'imminente inizio dell'anno nuovo è anche tempo di fare programmi e formulare buoni propositi. Certo ciascuno di noi continuerà a dare il buon esempio, ma è sullo sviluppo delle piste ciclabili sicure che dovremo impegnarci, agendo su due fronti: il primo con una collaborazione sempre più costante e stringente nei confronti del Comune, il secondo facendo aumentare sempre di più il numero di ciclisti per le vie di Ivrea, in modo da dimostrare e giustificare la richiesta di infrastrutture.

E per far aumentare il numero di ciclisti dobbiamo continuare sempre di più e sempre meglio con la promozione, che passa prima di tutto attraverso le uscite mensili di Massa Critica, il modo più divertente che c'è per fare un giro in bici in compagnia per le strade della città!

Appuntamento quindi per l'ultima Massa Critica dell'anno, che coincide con l'ultimo giorno dell'anno, venerdì 31 Dicembre 2010. Dopo aver fatto il giro in slitta con Babbo Natale, dopo aver mangiato e bevuto in pranzi e cene con parenti ed amici, risaliamo sulle nostre biciclette, leghiamo sul portapacchi il panettone e la bottiglia di spumante, accendiamo tutte le lucine che abbiamo e andiamo a festeggiare la fine del 2010 e a scambiarci gli auguri per l'anno nuovo!

Ci troveremo, come al solito, alla Torre di Santo Stefano alle 18:00, faremo un po' di festa tra noi e non mancheremo di fare la nostra pedalata in compagnia per le vie del centro!


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martedì 21 dicembre 2010

Letterina a Babbo Natale



Caro Babbo Natale,

quest'anno, invece di fare il tuo solito giro con la slitta e le renne volando nel cielo, prova a percorrere le nostre strade, prova a vedere il traffico che c'è, goditi le code, gli intasamenti, lo smog, le auto parcheggiate sui marciapiedi e quelle ferme in doppia fila.

Rallegrati per la bontà che invade il cuore degli automobilisti, che se solo potessero si sbranerebbero l'un l'altro per un parcheggio rubato, per una precedenza negata.

Sia musica per le tue orecchie il suono dei clacson se solo uno non parte all'istante quando il semaforo diventa verde, o il rombo dei motori a passo d'uomo in colonna, o il tump tump delle autoradio a tutto volume che si sente fin da fuori e che isola ed emargina chi si è isolato ed emarginato da sè dentro alla sua auto.

Respira a pieni polmoni l'inebriante brezza che esce dai tubi di scappamento, quelli ad altezza di bambino sul passeggino, quelli ad altezza della presa d'aria dell'abitacolo dell'auto che segue a pochi metri in coda, quella bella aria frizzantina che provoca la pittoresca bolla grigia sopra alle nostre città.

Fai anche tu il gioco dello slalom a piedi tra le auto parcheggiate sul marciapiede, oppure quello di indovinare che, se glielo fai notare, ti risponderanno "è solo per un minuto".

Caro Babbo Natale,

quest'anno invece dei soliti regali portaci le piste ciclabili, quelle fatte bene, quelle fatte dove servono, così più gente potrà usare la bici in sicurezza e tranquillità, potrà lasciare a casa la macchina, e ci sarà meno traffico e avremo una città più bella.

E noi nelle piste ciclabili metteremo il cartello con il simbolo della bici, e insieme ci metteremo pure quello con la slitta tirata dalle renne, perchè pure tu hai il diritto di vivere in un mondo che non sia solo a misura di automobile!



Fai click sull'immagine per vedere il video


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martedì 30 novembre 2010

Articolo su La Stampa



Sul giornale "La Stampa" di sabato 27 Novembre 2010 è uscito, nelle pagine dedicate a Ivrea e Canavese, un articolo relativo alla ciclabilità di Ivrea ed in particolare alla nuova possibilità di percorrere in bici il Lungodora (cliccate sull'immagine qui sopra per leggere l'articolo).

Speriamo che questo articolo sia stato letto anche dai molti che percorrono a piedi il lungodora, e che quindi ora siano meno intransigenti con chi non potendo viaggiare in strada, se non a rischio della vita, percorre in bici il marciapiede.

E speriamo che quella nota relativa ai ben 7 Km di piste ciclabili o ciclopedonali di Ivrea non dia l'illusione che Ivrea sia un posto dove è facile spostarsi in bici. Perchè a parte il fatto che è difficile scovare dove si sono nascosti quei 7 Km, e a parte il fatto che in proporzione ai Km di strade totali sono sicuramente una percentuale irrisoria, resta il fatto che i percorsi ciclabili protetti mancano completamente lungo le arterie principali, cioè esattamente dove servirebbero.
Su questo tema l'Amministrazione ha promesso di impegnarsi, quindi speriamo di vedere al più presto realizzarsi altri interventi.


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mercoledì 24 novembre 2010

Una necessità globale



Massimo, il nostro amico ciclista da sempre presente alle uscite di Massa Critica Ivrea, nonchè grande appassionato di montagna, si trova in questi giorni in vacanza dalle parti di Kathmandu per arrampicarsi sulle più alte montagne del mondo.

Ma anche camminando su splendidi sentieri d'alta quota non manca di prestare attenzione all'uso che si fa della bici da quelle parti. Immaginiamo quindi la sua sorpresa quando ha scoperto che pochi giorni fa, il 20 Novembre, anche a Kathmandu si è fatta un'uscita di Massa Critica! Al momento non sappiamo se Massimo si sia procurato una bici e abbia partecipato anche lui, ma ci ha inviato l'articolo di giornale che ne parla, e che trovate riprodotto qui sopra (cliccateci sopra per ingrandirlo).

L'invasione delle auto, la situazione soffocante delle città, la mancanza di spazi e sicurezza per i ciclisti, sono quindi problemi diffusi uniformemente in tutto il mondo, e la necessità di cambiare, di ridurre le auto, di incrementare l'uso della bici e di conseguenza migliorare la vivibilità della città è una necessità globale.

Troviamoci quindi venerdì 26 Novembre, come sempre alle 18:00 alla Torre di Santo Stefano a Ivrea, numerosi come gli amici ciclisti di Kathmandu, per fare un bel giro per la città, per farci vedere, per mostrare che esistiamo, per sottolineare che l'auto non è l'unico modo di spostarsi in città e che la bici è addirittura meglio!


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lunedì 22 novembre 2010

La ciclabilità della città conviene a tutti



Articolo sul numero 19 di VariEventuali, uscito in edicola il 10 Novembre 2010:

Massa Critica
La ciclabilità della città conviene a tutti
I positivi segnali del Comune di Ivrea

L'inverno si sta avvicinando, la temperatura scende, ormai si sono accesi già da qualche settimana gli impianti di riscaldamento, e per andare in giro per la città incomincia ad essere necessario vestirsi più pesante.
Tutto questo potrebbe far intendere che il numero di ciclisti per Ivrea sia in calo, che timorosi di prendersi un raffreddore anche loro lascino la bici in garage e si rassegnino ad utilizzare l'auto, ma per fortuna non è così. Per fortuna chi utilizza la bicicletta tutti i giorni per i suoi spostamenti in città, per andare al lavoro, per andare a scuola, per andare a far spese in centro, sa bene quanto grande sia il vantaggio rispetto all'uso dell'auto, e le basse temperature che lo aspettano nei prossimi mesi non sono sufficienti a fargli cambiare idea.
E così anche in questi primi giorni di freddo proseguono senza sosta le iniziative di promozione all'uso della bici in città, come l'incontro pubblico organizzato dal Comune per illustrare le modifiche alla viabilità previste nel quartiere San Lorenzo, dove tra le altre cose sarà realizzato un tratto di pista ciclabile per facilitare l'uso della bici in direzione della scuola Fiorana.
Oppure come l'incontro tra l'Amministrazione, l'Ufficio Tecnico, il Mobility Manager e i rappresentanti di Massa Critica e di Legambiente per trovare nuove vie di collaborazione nella pianificazione di interventi a favore della ciclabilità della nostra città.
O come l'ormai abituale uscita mensile di Massa Critica, il giro in bici per Ivrea dell'ultimo venerdì del mese, che dopo il prevedibile calo di partecipazione durante le vacanze estive ora riprende vigore e vede risalire il numero delle presenze, e che ha visto nelle ultime edizioni anche la partecipazione di un Consigliere Comunale e di un Assessore di Ivrea, tangibile segnale dell'attenzione che questa Amministrazione rivolge alle problematiche della viabilità.
E la viabilità ci guadagna in ogni suo aspetto, perchè la richiesta di maggiori infrastrutture, di piste ciclabili che invoglino all'uso della bici, ha riflessi benefici anche per gli automobilisti. Infatti, per ogni bicicletta in più, ci sarà una corrispondente auto in meno per le strade, quindi meno traffico. Auto in meno che restando ferma in garage lascierà libero un parcheggio in più nel centro. Conviene quindi anche agli automobilisti farsi promotori di una maggiore ciclabilità ad Ivrea.
E poi c'è la convenienza per tutti, quella del respirare aria più pulita, con meno smog. Presto, con il sopraggiungere dell'inverno, si rischierà di registrare i primi sforamenti dei limiti di inquinamento, ed è anche per diminuire al massimo questo rischio che dobbiamo essere in tanti a lasciare a casa l'auto e utilizzare la bicicletta, il mezzo più ecologico che ci sia.
(Stefano Pozzo - http://massacriticaivrea.blogspot.com)


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mercoledì 10 novembre 2010

Lungodora finalmente ciclabile


Non è un fotomontaggio! Guardate la foto qui sopra e confrontatela con quella di qualche tempo fa e noterete una differenza piccola ma per noi molto importante: è scomparsa quella brutta riga rossa trasversale sul cartello. Quindi, mentre prima la segnaletica diceva che il Lungodora non era ciclabile, ora invece finalmente autorizza ufficialmente le bici a transitare sul marciapiede giù fino all'altezza dell'attraversamento pedonale di fronte al Liceo "Botta"!

È un primo piccolo passo, certo molto piccolo, che sicuramente non risolve tutti i problemi di ciclabilità ad Ivrea, ma è un passo che va nella direzione giusta, un passo fatto dall'Amministrazione Comunale dopo che noi, i ciclisti di Ivrea, quelli che usano la bici tutti i giorni in città, abbiamo suggerito, richiesto, insistito, affinchè si incominciasse a fare qualcosa per migliorare la ciclabilità ad Ivrea.

Non sono quindi inutili i nostri giri dell'ultimo venerdì del mese, perchè mostrano che siamo in tanti, e supportano con i fatti le richieste che portiamo avanti.

Ci ha subito avvertiti l'altro giorno l'Assessore Codato, appena è stata fatta questa modifica alla segnaletica del Lungodora. Dopo tanti incontri con l'Amministrazione Comunale, e dopo tante parole, questo primo segnale di concretezza ci dà fiducia e ci incoraggia ad andare avanti, a passare all'analisi della prossima azione, a proporre il prossimo passo che vorremmo vedere realizzato.

Certo si tratta di un cammino lungo, ma come ogni cammino inizia pur sempre con un singolo piccolo passo. A questo ora ne devono seguire altri. In particolare, negli accordi con l'Assessore, c'è la collaborazione per la definizione dei percorsi principali dove secondo noi dovrebbero esserci delle piste ciclabili. Una volta definito questo progetto si tratterà di individuare un primo tragitto e di insistere per la sua realizzazione. E così via di seguito, non sarà una cosa che si concretizza a breve, ci vorrà tempo, e ci vorrà da parte nostra molta tenacia ed insistenza per mantenere alta l'attenzione dell'Amministrazione su questi temi.

Questo Assessorato alla Mobilità sta dando prova di essere sensibile ai problemi della ciclabilità, ed è disponibile a fare molto per migliorare la situazione, ma ha bisogno di giustificare gli interventi mostrando che c'è un gran numero di persone che usano o vorrebbero usare la bici in città.

Continuiamo quindi a partecipare ai giri dell'ultimo venerdì del mese, e coinvolgiamo i nostri amici, facciamo aumentare il numero, invogliamo altri ad usare la bici tutti i giorni in città al posto dell'auto, e pian piano renderemo Ivrea molto più bella, piacevole e vivibile.


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lunedì 25 ottobre 2010

Massa Critica di fine Ottobre



L'altra sera, come raccontato nel precedente post, c'è stato il nostro incontro con l'amministrazione comunale, durante il quale tra le altre mille cose è stata detta la frase "più aumenta il numero dei ciclisti e più aumenta la loro sicurezza".

Ma a dire questa frase, che noi ripetiamo spesso, ora è stata nientemeno che una funzionaria dell'ufficio tecnico comunale, e questo ci fa molto piacere perchè constatiamo che la nostra è un'idea che è comune anche ad altri, anche a non ciclisti ma tecnici che per mestiere hanno a che fare con le problematiche del traffico e quindi anche con le biciclette.

Aumentare il numero di ciclisti per aumentarne la sicurezza: è infatti da questo primo punto di partenza, aumentare il numero di ciclisti, che come conseguenza di avranno meno auto in circolazione (ogni ciclista per strada è un'auto in meno, ferma sotto casa), ma anche la necessità per l'amministrazione di gestire questo maggior traffico di biciclette, e quindi la realizzazione di piste ciclabili protette e separate dalla strada, e il tutto porterà ad una maggior sicurezza.

E per aumentare il numero di ciclisti va quindi nella giusta direzione l'uscita di Massa Critica Ivrea che facciamo ogni ultimo venerdì del mese, alle 18:00, dove i ciclisti di Ivrea si riuniscono e tutti insieme fanno un giro per la città, per far vedere che ci sono, che ad Ivrea si può e si deve usare di più la bici, per stimolare anche altri a lasciare a casa l'auto e a muoversi in città con il mezzo più rapido, più comodo e più ecologico che esiste.

Anche questo mese quindi appuntamento

venerdì 29 alle 18:00 presso la Torre di Santo Stefano

ai giardini del Lungodora. Ditelo ai vostri amici, ditelo ai parenti e ai vicini di casa, ditelo ai vostri colleghi e compagni di scuola: promuoviamo insieme l'uso della bici in città!


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sabato 23 ottobre 2010

Incontro con l'Amministrazione Comunale


Giovedì 21 ottobre si è svolto un incontro tra l'Assessorato alla Mobilità del Comune di Ivrea, rappresentanti del Circolo Legambiente Dora Baltea e rappresentanti di Massa Critica Ivrea.
Per l'amministrazione comunale erano presenti, oltre agli Assessori Codato (Mobilità) e Dallan (Ambiente), anche il Mobility Manager e due funzionari dell'Ufficio Tecnico di Ivrea che si occupano di progetti di ciclopedonalità e di arredo urbano.

Lo scopo era quello di fare il punto della situazione rispetto agli interventi a sostegno della ciclopedonalità che l'Amministrazione di Ivrea si era impegnata a fare in occasione del Convegno sulla mobilità sostenibile organizzato da Legambiente nel giugno dello scorso anno.
Da parte di Legambiente e Massa Critica, infatti, erano sorte numerose perplessità sia sui tempi di attuazione di alcuni interventi ritenuti urgenti e facilmente fattibili, come lo spostamento sul lato destro della pista ciclabile del Lungodora, sia su alcuni interventi in realizzazione, come la "zona 30" di via Dora Baltea, sia, ancora, su interventi appena annunciati, come quello relativo all'area di via De Gasperi.

All'inizio dell'incontro il Mobility Manager ha presentato due progetti che sono stati proposti all'Amministrazione: uno di bike sharing che prevede biciclette a disposizione di utenti saltuari, ed uno di car sharing dove invece a disposizione c'è un'automobile.

La discussione è quindi iniziata da queste proposte, che non ci sono piaciute: quella di bike sharing perché, secondo noi, il problema più urgente a Ivrea non è mettere a disposizione le biciclette (quasi tutti già le possiedono) bensì rendere possibile il loro utilizzo, visto che la gran parte dei potenziali ciclisti ha timore ad usare la bici in mezzo ad un traffico che non salvaguarda a sufficienza l'incolumità delle persone; quella di car sharing perché, è fin ovvio ribadirlo, utilizza un mezzo il cui uso andrebbe ridotto e non certo favorito.

Tornati sui temi principali che erano oggetto dell'incontro, l'Assessore alla Mobilità ha riconosciuto tutti i limiti all'azione dell'Amministrazione che noi abbiamo denunciato, spiegando le difficoltà di varia natura incontrate: lentezza delle procedure burocratiche per mettere in pratica un progetto, inaffidabilità delle ditte che vincono gli appalti, difficoltà nel reperire risorse economiche, mancato finanziamento da parte della Regione per dei progetti presentati e, infine, la necessità di attuare dei compromessi con la gran massa degli automobilisti.

In ogni caso, crediamo che la discussione fatta giovedì pomeriggio sia stata utile e sia servita a chiarire i problemi e le posizioni.

In conclusione, abbiamo concordato con l'Amministrazione comunale un percorso che preveda un nostro maggiore coinvolgimento nel progetto di ciclopedonalità promosso dal Comune: ci verrà fornito un documento sui progetti in programma, documento sul quale faremo le nostre osservazioni, ovviamente con lo spirito più costruttivo possibile.

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martedì 19 ottobre 2010

Cosa bolle in pentola a San Lorenzo


Ieri pomeriggio si è svolto l'incontro pubblico promosso dall'Amministrazione Comunale per presentare il progetto di nuova viabilità relativo ad una parte del quartiere San Lorenzo di Ivrea. Ha presieduto l'incontro il Sindaco Carlo Della Pepa insieme con l'Assessore all'urbanistica Giovanna Codato. Presenti in sala alcuni rappresentanti dell'Ufficio Tecnico Comunale e della Polizia Municipale, esponenti di organizzazioni ambientaliste locali, di Massa Critica Ivrea, e numerosi abitanti del quartiere.

Il Sindaco ha illustrato il progetto: ci sono stati alcuni lavori in via De Gasperi che hanno comportato una asfaltatura ex novo di tutta la via e, prima di procedere con la ritracciatura delle corsie e dei parcheggi, l'amministrazione vorrebbe cogliere l'occasione per effettuare alcune modifiche.

In particolare il progetto prevede di razionalizzare le aree di sosta in via De Gasperi al fine di ottenere uno spazio da dedicare ad una pista ciclabile. Questa percorrerebbe l'intera via a partire dall'Azienda di Promozione Turistica e giù fino alla Scuola della Fiorana. Passerebbe poi a fianco della scuola e proseguendo dritto andrebbe a sbucare a metà di via Strusiglia.

Inoltre, al fine di disincentivare il traffico di attraversamento, ma anche per offrire un maggior numero di posti auto attirando a parcheggiare lì coloro che invece parcheggiano malamente sul marciapiede di via Cascinette, tutte le vie che intersecano via De Gasperi diventerebbero anche loro a senso unico, alcune in una direzione e alcune nell'altra.
Rendere queste vie a senso unico otterrebbe anche il vantaggio di aumentare leggermente la sicurezza negli attraversamenti che la ciclabile avrebbe con esse.

L'Amministrazione Comunale ha presentato un progetto di massima relativo a questi sensi unici invitando i presenti a fare le loro osservazioni e proporre eventuali modifiche, e così gli abitanti del quartiere si sono scatenati nel proporre varianti al progetto, in genere ragionevoli e che sono state quasi tutte accettate.

Purtroppo però, come spesso accade, molte delle proposte sono state dettate da esigenze specifiche dei residenti, e poco tenevano in considerazione aspetti di interesse più generale. In particolare la proposta di rovesciare la direzione del senso unico già attualmente in vigore in via De Gasperi, proposta fatta da alcuni, non è stata accolta dai molti residenti. Tale inversione di direzione avrebbe permesso un più rapido accesso ai posteggi: attualmente chi cerca un posteggio percorre la via in direzione del centro cittadino, evita i primi posteggi che trova liberi nella speranza di trovarne altri più avanti ma poi, non avendo trovato di meglio, ripercorre indietro via Cascinette o corso Vercelli e rientra su via De Gasperi per un secondo giro di ricerca. Istituire il senso unico nella direzione opposta consentirebbe agli automobilisti di accedere al primo colpo al posteggio libero più vicino al centro cittadino, contribuendo a ridurre il traffico in via Cascinette e corso Vercelli.

Ma, a parte queste piccole cose, sostanzialmente l'iniziativa del Comune è stata accettata volentieri. Poco si è detto della pista ciclabile, e in effetti poco c'era da dire: viene realizzata su una strada larga e poco trafficata, non intacca mimimamente la circolazione delle auto, e comunque male non fa anche se non è di grande interesse per i ciclisti.

Perchè il punto, secondo me, è proprio quest'ultimo: non è di grande interesse per i ciclisti.

La mia personale impressione, che passo da quelle parti un paio di volte tutti i giorni, non è da ritenersi significativa, e bisognerebbe fare un studio un po' più serio piuttosto che basarsi solo sulle impressioni, però è pur vero che per adesso a me sembra che i ciclisti utilizzino via Cascinette e corso Vercelli, e che quasi nessuno passi per via De Gasperi!

Certo capisco che affrontare il problema di una ciclabile su via Cascinette o su corso Vercelli sia più impegnativo che non farla su via De Gasperi, però mi pare ragionevole fare le ciclabili dove la gente già oggi passa con la bici piuttosto che farle da altre parti e poi sperare che i ciclisti si adeguino, allunghino il loro percorso, perdano più tempo e fatichino di più. Semmai il percorso più lungo e tortuoso lo facciano le auto, dove basta premere sull'acceleratore e si va senza faticare!

Nel progetto che viene presentato dal Comune abbiamo una ciclabile che si immette a metà di via Strusiglia! Tutti voi conoscete via Strusiglia, vero? Tutti voi sapete quanto è piacevole e sicura per chi va in bicicletta. Si, ieri pomeriggio ci hanno raccontato che il primo tratto di via Strusiglia, quello verso corso Vercelli, avrà finalmente anche un marciapiede sul lato verso il prato, ma poi? In via Strusiglia, proprio a metà, c'è una strettoia contro una casa, e proprio lì di fronte si vuole far uscire la ciclabile? Per quale ragione chi arriva da San Giovanni o da Bollengo, oppure chi arriva da Cascinette, dovrebbe infilarsi in quella strettoia per andare a prendere la ciclabile? Certo, qualcuno lo farà, ma la maggioranza credo continuerà a percorrere via Cascinette o corso Vercelli.

Sul tratto di ciclabile tra la scuola e l'Azienda di Promozione Turistica non c'è molto da dire, sicuramente sarà utilizzata da qualche bambino che va a scuola, e quindi va benissimo, ma certo non risolve il problema di ciclabilità delle arterie principali di traffico, e cioè via Cascinette e corso Vercelli.

Eppure le soluzioni per una ciclabile in corso Vercelli e in via Cascinette ci sono, ma sono soluzioni impegnative e ieri non era la sede adatta per parlarne.

Qui sotto trovate i disegni proposti dal Comune, i quali sono validi a meno di qualche senso unico a contrario di quanto indicato riguardo alle strade laterali (cliccate sui singoli disegni per ingrandirli).




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martedì 12 ottobre 2010

Modifiche viarie nel quartiere San Lorenzo

Sarà forse anche in piccola parte per il fatto che ci siamo organizzati e facciamo delle cose pubbliche come il giro in bici ogni ultimo venerdì del mese, e ci siamo dati il nome di Massa Critica, e ci siamo fatti vedere non solo per strada ma anche sui giornali locali, o forse sarà per altri mille motivi che non dipendono per nulla da noi, fatto sta che ad Ivrea si avvertono dei primi piccoli passettini da parte dell'amministrazione comunale in favore dei ciclisti.

E per fortuna questa amministrazione si sforza di fare le cose bene, interpellando i soggetti che godranno, o subiranno, gli interventi che loro hanno in programma di fare.

In particolare, tra pochi giorni, ci sarà un incontro pubblico dove verrà presentato un intervento nella zona di San Lorenzo verso la Fiorana. Questo il testo del comunicato:

Incontro pubblico
L'Amministrazione Comunale intende introdurre delle modifiche viarie nella zona compresa tra Via Cascinette, Corso Vercelli e Via Fermi con l'obiettivo di proteggere l'utenza debole della strada, con particolare riferimento a pedoni e ciclisti.
Le modifiche comporteranno l'introduzione di alcuni sensi unici per favorire l'integrazione dei diversi segmenti della mobilità e renderli tra di loro maggiormente compatibili e più sicuri.
Per illustrare il progetto di modifiche di viabilità in favore della sicurezza stradale dei residenti, nelle via comprese tra Via Cascinette, Corso Vercelli e Via Fermi è organizzato un incontro pubblico che si terrà lunedì 18 ottobre 2010 alle ore 18,00 presso la sala riunioni dell'Agenzia di Promozione Turistica del Canavese, Corso Vercelli, 1.
Con preghiera di diffusione.
L'Amministrazione comunale


È un'occasione magnifica per prendere visione del progetto prima che venga messo in atto, e per segnalare eventuali problemi o possibili migliorie dal nostro punto di vista. È quindi molto importante che partecipiamo in tanti a questo incontro.

Appuntamento quindi lunedi 18 Ottobre alle ore 18:00.


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lunedì 4 ottobre 2010

Discorsi, contatti, promozione.


E così, nonostante le preoccupanti previsioni meteo, domenica 3 Ottobre il gazebo di Massa Critica Ivrea faceva la sua bella figura a Sana Terra, la fiera dell'economia solidale e sostenibile di Ivrea. Compatibilmente con la giornata, purtroppo a tratti piovigginosa, l'affluenza del pubblico è stata discreta e abbiamo avuto modo di contattare tanta gente e di fare un po' di pubblicità alle iniziative che ormai da mesi portiamo avanti per la promozione dell'uso della bici in città.

Al gazebo si sono alternati Roberta, Dorian, Juan Carlos, Gabriella, Daniela, Stefano, Fausto, che hanno avuto modo di parlare con le persone che hanno visitato il nostro stand, la maggioranza attratti dal bellissimo video realizzato da Dorian che, mettendo insieme foto e filmati delle nostre precedenti uscite in bici, catturava l'attenzione di tutti.

È stata anche l'occasione per interessanti scambi di opinioni e suggerimenti con un assessore, dove si sono affrontati i problemi dal punto di vista di programmazione politica, e poi più tardi anche con una funzionaria dell'ufficio tecnico di Ivrea, dove si sono invece toccati gli aspetti più pratici, in merito a cosa si possa fare ad Ivrea per favorire la ciclabilità.

Un bilancio quindi positivo per questa giornata, della quale ovviamente abbiamo apprezzato anche tutti gli altri aspetti, dai produttori agricoli alle organizzazioni del commercio equo e solidale, dalle associazioni per l'ambiente e l'acqua pubblica allo spettacolo teatrale incentrato su politica e lavoro.


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martedì 28 settembre 2010

SanaTerra 2010


"... l’Anfiteatro Morenico di Ivrea, il territorio nel quale ci identifichiamo, per la sua unità geografica e naturalistica e che vorremmo vedere, o rivedere, all’avanguardia nella ricerca e nella proposta di un modello di sviluppo e ben-vivere, attento alla dignità delle persone e alla cura dell’ambiente".

Sono parole tratte dalla presentazione che l'associazione Ecoredia fa della sua "Guida dell’economa sostenibile e solidale dell’Anfiteatro Morenico di Ivrea" e descrivono bene il territorio che anche noi di Massa Critica Ivrea cerchiamo di migliorare un pochino, almeno per quello che riguarda la mobilità, l'inquinamento e il traffico. L'Anfiteatro Morenico di Ivrea è una grande pianura che ben si adatta ad essere percorsa in bicicletta, e Ivrea potrebbe avere una mobilità ideale se solo si riducesse un po' il traffico automobilistico a favore di quello ciclistico.

Ecoredia, nell'organizzare la manifestazione "SanaTerra, fiera dell'economia solidale e del consumo sostenibile del Canavese", vuole mostrare quanti e quali siano gli ambiti nei quali si possono fare scelte che migliorano la qualità della vita, sia propria che della comunità cui apparteniamo. Dal cibo al vestire, dal lavoro al viaggiare, per far tornare il nostro ambiente una "Sana Terra".

E la scelta dei mezzi di trasporto che utilizziamo abitualmente per muoverci in città contribuisce a determinare la qualità della nostra vita.

Massa Critica Ivrea, che promuove l'utilizzo della bicicletta in città al posto dell'auto, è stata invitata a partecipare a SanaTerra per pubblicizzare le sue attività. Metteremo quindi uno stand informativo in piazza durante la manifestazione, domenica 3 Ottobre 2010, dove daremo informazioni riguardo alle nostre attività di promozione dell'uso della bicicletta, esporremo il piano della ciclabilità cittadino che il Comune di Ivrea sta preparando, confronteremo la nostra situazione con quella di altre città italiane e straniere e ragioneremo sulle possibilità per migliorare.

Sarà un'occasione per incontrarci, per commentare le idee dell'amministrazione, per raccogliere nostre proposte da inoltrare al Comune, per divulgare le nostre attività e per coinvolgere altri ciclisti a parteciparvi.

Appuntamento quindi ad Ivrea in Piazza Ottinetti domenica 3 Ottobre 2010.

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giovedì 23 settembre 2010

Probabilmente ricordo male


In occasione della bicifestazione di novembre 2009 ci fu anche un incontro alla sala a cupola della "Serra" dove, probabilmente ricordo male, però ricordo che l'assessore all'urbanistica di Ivrea disse che era già stata presa la decisione di rendere ciclabile il marciapiede del Lungodora. E parlava del marciapiede sul lato del fiume, non di quello sull'altro lato, dove ci sono ancora le tracce di una ciclabile istituita anni fa e quasi mai usata dai ciclisti perchè scomoda e con incroci pericolosi. Ricordo che in quell'occasione l'assessore disse che era solo in attesa della disponibilità dell'Ufficio Tecnico per piazzare l'apposita segnaletica e rendere quindi ufficialmente ciclabile il Lungodora.

Ebbene, l'altro giorno qualcuno mi ha detto che i cartelli sono finalmente stati messi, e quindi sono andato a vedere, contento di poter finalmente percorrere il Lungodora in bicicletta.

Non vorrei darvi una delusione, però purtroppo la realtà che ho trovato è ben diversa: i cartelli li hanno effettivamente messi, ma indicano che sul Lungodora NON si può andare in bicicletta, che la ciclabile è ancor sempre solo nel tratto di corso Cavour e finisce in prossimità del semaforo di attraversamento pedonale all'inizio di corso Re Umberto (vedi nella foto il cartello sulla destra). Qui addirittura un apposito nuovo cartello segnala alle auto l'attraversamento che, oltre che essere pedonale, è anche ciclabile (nella foto, cartello sulla sinistra).

Quindi non è ancora tempo di rallegrarsi, non è ancora tempo di ringraziare l'amministrazione pubblica, questo sia pur piccolo intervento non è ancora stato fatto, e tanti ciclisti continueranno a soffrire la mancanza, sul Lungodora, di una ciclabile migliore di quella attuale.

Peccato per questa falsa promessa, o forse sono io che ricordo male...

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domenica 19 settembre 2010

Tante bici = città migliori


L'utilizzo della bicicletta in città è conveniente per tutti: è conveniente per chi la adopera, perchè in bici non subisce gli ingorghi e le code del traffico, fa del sano movimento e ha modo di incontrare altre persone; è conveniente per gli altri, perchè non inquina e non fa rumore, quindi migliora la vivibilità delle città; ed è conveniente anche per gli automobilisti perchè, se più persone scelgono la bicicletta anzichè l'auto, ci saranno meno auto in circolazione e quindi meno traffico e meno intasamenti!

L'utilizzo della bicicletta in città è quindi conveniente per tutta la società, e perciò stupisce che continui a non essere presa nella giusta considerazione da parte delle amministrazioni comunali. Stupisce che non sia al primo posto nelle priorità ogni volta che c'è da fare qualche modifica alle strade cittadine. Stupisce che sia invece l'auto ad essere prioritaria, nonostante sia rumorosa, inquinante e molto più ingombrante di una bicicletta.

Le amministrazioni comunali dovrebbero invece impegnarsi a realizzare piste ciclabili ben fatte per favorire l'utilizzo della bicicletta in città, ed è questo ciò che richiedono tutti i ciclisti di Ivrea che, già ormai dall'inizio dell'anno, si ritrovano regolarmente l'ultimo venerdì di ogni mese alle ore 18:00 presso la Torre di Santo Stefano e da lì partono per fare insieme un giro in bici per la città. Un giro in gruppo per farsi vedere, per mostrare che esistono, per reclamare maggiori infrastrutture per le bici, ma anche per divertirsi, perchè andare in bici in città è bello e divertente!

Il prossimo incontro sarà venerdì 24 settembre 2010, ore 18:00, Torre di Santo Stefano, Ivrea. Tutti i ciclisti sono invitati.

Non si tratta di una manifestazione contro l'auto, ma di una festa in onore alle alternative ad essa!


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giovedì 26 agosto 2010

Massa Critica di fine Agosto



Come ogni ultimo venerdì del mese anche domani, venerdì 27 Agosto, alle ore 18:30 partiremo dalla Torre di Santo Stefano per il consueto giro in bici in gruppo per le vie di Ivrea.

Oltre che una dimostrazione dell'esistenza delle bici in città e un sottolineare che le strade non sono solo delle auto, sarà anche l'occasione per raccontarci delle nostre trascorse vacanze e delle esperienze di ciclabilità che abbiamo avuto al di fuori di Ivrea.

appuntamento quindi domani, venerdì 27 Agosto, alle 18:30, alla Torre di Santo Stefano ai giardini pubblici di Ivrea (TO).

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giovedì 22 luglio 2010

giro in bici e picnic




Proseguono le uscite mensili di Massa Critica Ivrea, come sempre l'ultimo venerdì del mese, che per Luglio sarà quindi venerdì 30, con partenza dalla Torre di Santo Stefano alle 18:30.

Come d'abitudine ci ritroveremo quindi per fare un giro in bici per la città, tutti in gruppo, ma questa volta approfitteremo dell'estate, delle giornate lunghe, dell'aria fresca della sera, per concludere la pedalata presso i giardini pubblici di via Dora Baltea, vicino al Canoa Club, dove faremo cena con un picnic serale tutti insieme!

Caricate quindi sulle vostre biciclette i panini, il fiasco di vino, la tovaglia a quadretti, e preparatevi a godere della frescura della vicina Dora e a cenare insieme ai tanti amici con i quali condividete quotidianamente il piacere e la comodità di viaggiare in bicicletta in città.

Sarà un'occasione per augurarci buone vacanze, per chi le deve ancora fare, e per quelli già di ritorno sarà un'occasione per raccontare le eventuali avventure ciclistiche avute in giro per il mondo.

E, come se non bastasse, dopo si potrà poi fare un ulteriore giro in bici notturno per il centro cittadino, magari andando tutti insieme a prenderci un gelato.

Appuntamento quindi venerdì 30 luglio, alle 18:30, alla Torre di Santo Stefano, con la bici e il cestino del picnic!


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mercoledì 21 luglio 2010

Achille e la tartaruga

immagine da utenti.quipo.it



In una società come la nostra, dove l'apparenza è padrona, si tende spesso a manipolare le informazioni per far apparire le cose diverse da quello che sono. Ad esempio una della grandi abilità dei moderni comunicatori è quella di esternalizzare certi costi per far quadrare i conti.

Quanto costa un litro di benzina? si, ok, quello è il prezzo che paghiamo dal benzinaio. Ma quanto delle nostre tasse viene utilizzato per la sanità a curare i malanni dovuti all'inquinamento che quel litro di benzina produce bruciando? E quanto per mantenere un esercito in cosidette missioni di pace guarda caso proprio dove ci sono i maggiori giacimenti di petrolio?

Se potessimo calcolare tutti i costi legati a quel litro di benzina troveremmo ben altri risultati!

Allo stesso modo si possono fare degli interessanti calcoli anche da altri punto di vista. Ad esempio, sul mio vecchio libro di fisica di quando andavo a scuola si legge che la velocità è data dallo spazio percorso diviso il tempo impiegato:

Spazio / Tempo = Velocità

Quindi se voglio calcolare la mia velocità relativa ad un viaggio in auto di 180 Km allora prendo nota che per farlo mi ci vanno, ad esempio, due ore di tempo e quindi ne risulta che la mia velocità media è di 90 Km orari. Infatti 180/2=90

E se voglio calcolare la mia velocità media durante un intero anno? A quale velocità ho percorso, mediamente, i 10.000 Km che faccio abitualmente con la mia auto ogni anno? Per saperlo dovrei tenere il conto del totale del tempo che ho impiegato a percorrerli.

E se voglio calcolare la mia velocità media nell'arco dei 10 anni di vita della mia automobile? Allo stesso modo devo prendere nota dei Km percorsi e di tutto il tempo che ho impiegato a percorrerli.

Fin qui tutto bene, ma ora tiriamoci dentro anche i "costi esternalizzati", che in questo caso sono i tempi che normalmente non vengono calcolati, e arriveremo a dei risultati sorprendenti:

Immaginiamo di fare i conti relativamente ad un'auto modesta, una che ad acquistarla costa diciamo 10000 euro tutto compreso. Siccome è un'auto modesta ipotizziamo che la sua vita sia di 10 anni durante i quali percorreremo 100000 Km, che paghi 70 euro all'anno di bollo e 400 euro di assicurazione, quindi 4700 euro in 10 anni. Inoltre immaginiamo che costi mediamente 50 euro all'anno di cambio olio e altre manutenzioni ordinarie e 100 euro all'anno di manutenzioni straordinarie, cioè 1500 euro in 10 anni. Infine aggiungiamo, nel corso dei 100000 Km di vita, un paio di cambi di pneumatici, diciamo 600 euro in tutto.

Inoltre ipotizziamo che percorra 17 Km al litro e che la benzina costi 1.4 euro al litro. I 100000 Km totali costeranno 8235 euro.

In totale quest'auto, in 10 anni e per percorrere 100.000 Km, costa 25035 euro, cioè 0.2504 euro al Km.

Ora invece calcoliamo quanto tempo bisogna lavorare per poter guadagnare quella cifra. Ipotizziamo uno stipendio netto di 1700 euro al mese, cioè di 9.8266 euro all'ora, cioè di 0.1638 euro al minuto.

Ne deriva che per possedere l'auto e percorrere 100.000 Km occorre lavorare 152862 minuti, oppure che bisogna lavorare per 1 minuto e 31 secondi per percorrere 1 Km.

Quindi, quando si viaggia in auto, se si vuole fare il conto esatto della velocità, oltre al tempo impiegato sul momento per percorrere ogni singolo Km occorre aggiungere 1 minuto e 31 secondi, cioè i 91 secondi che abbiamo dovuto lavorare per permettere che il nostro viaggio potesse aver luogo.

E così ad esempio se viaggiamo a 50 Km/h dobbiamo, ai 72 secondi misurati sul momento per percorrere ogni Km, aggiungerne altri 91, e questo ci porta la velocità reale a soli 22 Km/h

Sorprendente, vero? Ne risulta una velocità simile a quella che si ottiene in bicicletta!

Ma la cosa ancor più sorprendente si nota quando si viaggia più veloci: ai 120 Km/h ci vogliono appena 30 secondi per fare un Km, che sommati ai soliti 91 portano la velocità reale a circa 30 Km/h. Ovviamente è più veloce di prima, ma in proporzione è ancora peggio!

Modificando i dati iniziali si scopre poi che un'auto più costosa è anche più "lenta", ad esempio se anzichè costare 10000 euro ne costa 30000 allora, a parità di altri dati di ingresso, i 50 Km/h diventano poco più che 15 e i 120 non arrivano a 19.

Naturalmente, per fare un paragone corretto, un conto simile si deve fare anche con la bicicletta. Infatti anche questa ha un prezzo di acquisto, una durata di tot anni, dei costi di manutenzione e cambio gomme, ma per la bici una velocità apparente di 20 Km/h corrisponde ad una velocità reale di 19.5, cioè i costi essendo modesti influiscono decisamente poco.

Abbiamo spesso constatato che in città la bicicletta è più veloce dell'auto, ma con i calcoli che abbiamo appena fatto si evidenzia che anche in autostrada, beh, no, in autostrada è ancora l'auto ad essere più veloce, però solo di pochissimo!

Ma allora chi è che va veramente veloce in auto? Beh, primi tra tutti quelli che non devono pagarne i costi, e cioè i passeggeri! Solo per loro la velocità è quella reale.

E per completare il paragone facciamo ancora un ultimo calcolo: quanto è veloce il treno?
Ad esempio per andare da Ivrea a Torino, circa 60 Km, il treno ci impiega un'ora giusta. Siccome il biglietto costa 4.40 euro significa che bisogna aggiungere altri 27 minuti di lavoro e quindi la velocità reale scende a 41 Km/h. Questo è un ottimo risultato: il treno è più veloce dell'automobile, tanto più se consideriamo che nel conto dell'auto non abbiamo inserito il costo dell'autostrada che negli ultimi tempi, proprio per il tratto da Ivrea a Torino, costa circa 4.50 euro, cioè come il biglietto del treno!

Ecco quindi che questi calcoli ci danno un altro buon motivo per incrementare il trasporto collettivo, o per andare in bicicletta!

Non siete convinti dei conti? Rifateli voi stessi, inserendo i vostri dati, e non avrete più dubbi!



fai click sull'immagine per ingrandirla



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venerdì 2 luglio 2010

ciclisti vigili, vigili ciclisti




Li avrete visti anche voi, da qualche giorno girano per Ivrea. Finalmente anche da noi i Vigili Urbani fanno i ciclisti.

Sarebbe bello, ma non facciamoci troppe illusioni: non credo proprio che la decisione che i Vigili Urbani di Ivrea hanno preso, di dotarsi di biciclette, sia in qualche modo da collegarsi con l'insistente promozione all'uso della bici che stiamo portando avanti noi. Certo è sorprendente però questa concomitanza: noi iniziamo una decisa campagna di promozione e loro guarda caso si dotano di biciclette.

E allora, per capire meglio, sono andato ad intervistare il comandante dei Vigili Urbani di Ivrea, il quale gentilissimo mi ha ricevuto, e dalla chiaccherata che abbiamo fatto ho capito come è nata questa cosa.



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Cogliendo l'occasione del bando provinciale "Sicurezza integrata", ad Ivrea si è avviato il progetto "Bici in prossimità". Qualcuno se ne sarà già accorto: da qualche giorno un paio di pattuglie di Vigili Urbani utilizzano delle nuove bellissime biciclette per svolgere il loro lavoro in giro per la città.

"Essere più vicini ai cittadini, fornire un servizio di presenza sul territorio non mediato dall'uso dell'auto", questi sono i principi che hanno indotto Maurizio Fortin, comandante della Polizia Municipale di Ivrea, ad istituire il servizio.

"Il centro storico della città normalmente è presidiato da pattuglie a piedi, mentre su tutto il resto del territorio i nostri spostamenti avvengono abitualmente in auto. Ma si tratta di spostamenti diretti, di attraversamenti rapidi per giungere ad una precisa destinazione. L'introduzione del servizio in bicicletta vuole invece fornire un servizio lungo tutto il tratto intermedio e in quelle aree difficilmente raggiungibili con l'auto, compresi i parchi cittadini e le zone verdi."

L'utilizzo della bicicletta in città, che negli anni passati era decisamente calato, torna quindi a mostrare i suoi lati positivi. Non solo il comandante Fortin ne è convinto, ma ci credono anche i 7 agenti che si sono offerti volontariamente per svolgere il servizio, convinti delle motivazioni che sono alla base di questo progetto.

Ma Fortin va oltre, e aggiunge alle ragioni di servizio e di sicurezza pubblica anche argomentazioni di mobilità sostenibile e di rispetto dell'ambiente: "Come molte altre città di pianura anche Ivrea soffre di problemi di inquinamento dell'aria, e passare all'uso della bicicletta da parte nostra significa non solo dare il buon esempio ma anche fare qualcosa di concreto, seppur piccolo, per ridurre le emissioni."

E ancora sottolinea che bisogna pian piano realizzare un passaggio culturale, ribaltare la situazione, rendere la città pedonale e ciclabile, lasciando che le auto possano continuare ad andare dove vogliono ma sentendosi delle "intruse", sentendosi fuori posto. E quindi ben vengano interventi strutturali sulle strade, dove passaggi pedonali rialzati, rotonde e arredo urbano abbassano la velocità e rendono più vivibile e sicura la città.

Questi interventi non saranno immediati, purtroppo come sempre bisogna fare i conti con le disponibilità finanziarie, ma sicuramente l'utilizzo della bicicletta da parte dei Vigili Urbani gli permetterà di rendersi immediatamente conto di quali siano i punti critici ai quali dare priorità, e la già oggi valida collaborazione con l'Ufficio Tecnico Comunale consentirà di intervenire al meglio.

Per noi ciclisti che utilizziamo quotidianamente la bici per spostarci in città è perciò ottima la notizia che da oggi abbiamo anche i Vigili Urbani a condividere con noi gioie e dolori dell'uso della bici!






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giovedì 17 giugno 2010

Sicurezza + precedenza = voglia di bici



Chi guida un'auto (per necessità, non per sport o divertimento in sè) non desidera altro che andare verso la sua destinazione nel modo più semplice e veloce e con la massima sicurezza possibile. Quindi desidera strade ampie e dritte, meglio se con precedenza sulle altre, ampie possibilità di parcheggio vicino alla sua destinazione, e la sistemazione di tutti quei punti del percorso che sono ritenuti pericolosi.

Pensate a chi si reca in periferia presso un grande ipermercato: percorre grandi viali spesso a più corsie, attraversa agevolmente incroci dotati di rotonde, e approda in un vastissimo parcheggio proprio di fronte all'ingresso dell'ipermercato.
Oppure pensate a chi va da una città ad un'altra: si infila in autostrada, va dritto filato senza mai doversi fermare per dare precedenza ad altri, e viaggia in una corsia separata e protetta sia da quelli che viaggiano in senso opposto che dal resto del traffico delle zone che attraversa, con grande beneficio per la sicurezza.

Tutto questo è molto giusto, ed è molto ragionevole che con l'aumentare del traffico automobilistico si siano create queste infrastrutture e queste agevolazioni per chi guida un'auto. Queste attenzioni alla sicurezza e alla precedenza sono elementi sicuramente importanti per far si che l'uso dell'auto sia sicuro e veloce, e quindi sia desiderabile e piacevole oltre che utile.

E perchè mai i ciclisti urbani non dovrebbero avere gli stessi desideri degli automobilisti?

Utilizzare la bicicletta in città al posto dell'auto offre innumerevoli vantaggi sui quali tanto si è già detto, vantaggi sia per i ciclisti che per il resto delle persone che vivono e si spostano in città, compresi gli stessi automobilisti.

Ma per attuare questi vantaggi occorre invogliare sempre più persone ad utilizzare in città la bicicletta al posto dell'auto. Occorre, in una parola, rendere l'uso della bicicletta "desiderabile".

E allora ecco che le stesse attenzioni per la sicurezza e la precedenza, che sino ad ora sono state rivolte solo alle auto, devono incominciare ad essere rivolte anche alle biciclette.

Sicurezza e precedenza fanno sì che l'uso della bici sia desiderabile.

La sicurezza si attua proprio nello stesso modo che con le auto: percorsi separati dal resto del traffico, protetti in maniera adeguata, privi di punti critici in cui compaiono elementi di pericolo.
Provate ad immaginare di abitare in un quartiere periferico della vostra città, e immaginate che vostro figlio di 6 anni debba frequentare una scuola del centro. Come dovrebbero essere le piste ciclabili per far sì che lui potesse recarsi a scuola in bicicletta? Immaginatevi il percorso su strade che conoscete, progettate nella vostra fantasia ogni singolo metro del percorso, ragionate su dove fareste passare la ciclabile, quanto la fareste larga, che tipo di protezioni e separazioni vorreste rispetto al resto del traffico, come affrontereste il problema degli incroci o come cerchereste di evitare che la ciclabile abbia da incrociarsi con il flusso delle auto.
Perchè quando si parla di sicurezza delle piste ciclabili si deve prendere come unità di misura l'esigenza dei bambini, e pure degli anziani. Se è sicura per loro allora lo sarà per tutti.

Invece la precedenza in bicicletta è ancora più importante che in auto. Se in auto mi devo fermare ad uno stop e poi ripartire perdo un po' di tempo, ma tutto finisce lì. Se invece mi devo fermare in bicicletta oltre a perdere tempo mi costa anche fatica. Infatti ripartire è faticoso, mentre viaggiare a velocità costante lo è molto meno. Le continue fermate e ripartenze sono molto faticose in bicicletta. Ecco perchè le piste ciclabili devono essere progettare per avere il più possibile la precedenza sul resto del traffico, per avere la via sgombra, per essere dritte, scorrevoli, senza continui zig zag che obbligano a rallentare e poi faticare nel riprendere velocità.
E poi una pista ciclabile dritta, veloce, scorrevole, senza troppi punti di stop, permette di essere veloci, permette di raggiungere in fretta e senza fatica la propria destinazione, e questo è basilare per far sì che la bicicletta sia un mezzo di trasporto cittadino desiderabile.

Certo le città, e quindi anche la nostra città, si sono sviluppate senza tenere conto delle esigenze dei ciclisti, e ora è impegnativo cambiare. Però i vantaggi che ne deriverebbero sono tanti e tali da giustificare e addirittura richiedere scelte coraggiose da parte delle amministrazioni.

In passato si sono demolite abitazioni, si sono sacrificati giardini e aree verdi, si sono fatti espropri, tutto per far spazio al traffico automobilistico.

Oggi non si chiede di fare altrettanto, per le biciclette basta molto meno, le biciclette sono molto meno invasive, sono meno ingombranti. Oggi basta avere il coraggio di sacrificare qualche seconda corsia, di rinunciare a qualche striscia di parcheggi a lato strada, di ridurre un po' la larghezza di strada dedicata alle auto. Oggi si tratta di "dare la precedenza" alle biciclette ogni volta che si mette mano ad un intervento stradale.

Guardate cosa hanno fatto in Olanda, in Danimarca, in Germania, dove a partire dalla fine degli anni '70 hanno dato precedenza e sicurezza all'uso della bici in città. Sicuramente anche da loro all'inizio avranno avuto resistenze e proteste da parte di chi vede nell'automobile l'unico possibile mezzo di trasporto, ma ora si vedono i risultati e credo non servano commenti per sottolineare il grande successo di una tale politica.

L'importante è fare le cose bene, tenendo conto delle esigenze dei ciclisti: sicurezza e precedenza. Una pista ciclabile fatta male è controproducente. Guardiamo il caso del tratto di ciclabile in fondo a via Torino, ad Ivrea. La pista ciclabile è lunga 900 metri, dall'incrocio con Canton Carasso fino alla Chiesa di San Bernardo, e viaggia sopra al marciapiede. In quei soli 900 metri ci sono ben 23 attraversamenti, cioè 23 punti in cui la pista scende a livello della strada e obbliga le bici a dare precedenza agli accessi laterali, spesso costringendo ad un vero e proprio stop a causa della scarsa visibilità verso tali accessi. Ben 23 punti di rallentamento e di pericolo in appena 900 metri, cioè in media uno ogni 40 metri!
Che senso ha fare una cosa così? Chi l'ha progettata sperava davvero che sarebbe stata utilizzata volentieri? Perchè mai un ciclista dovrebbe fare 23 saliscendi, 23 stop, 23 incroci pericolosi, e condividere il percorso con i pedoni (in verità pochi), quando viaggiando un metro di lato, e cioè in strada, ha il percorso pianeggiante, con precedenza e con maggiore sicurezza rispetto agli accessi laterali?

Quest'ultimo vuole solo essere un esempio di come non bisogna fare, vuole solo servire a rafforzare il concetto che i grandi vantaggi che si ottengono dal maggior utilizzo della bicicletta in città vanno perseguiti dando ai ciclisti ciò di cui hanno realmente bisogno: sicurezza e precedenza.

Ci sono tanti ciclisti in città che rimangono nascosti e non circolano molto solo perchè gli mancano sicurezza e precedenza. E lo dimostrano quando invece, forti della sicurezza e della precedenza che si riescono ad ottenere anche in mezzo alla strada quando si è in tanti, in gruppo, escono l'ultimo venerdì del mese per il giro di Massa Critica, come avverrà

venerdì 25 giugno 2010,
a partire dalla Torre di Santo Stefano
alle 18:30



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martedì 8 giugno 2010

Cronaca di un gemellaggio




È una splendida sensazione venire accolti con tanto entusiasmo!

Ma andiamo per ordine e incominciamo dal principio: è il 6 giugno, domenica mattina, il cielo è coperto, l'aria fresca, e noi pedaliamo da casa verso la stazione di Ivrea, punto di partenza per andare a Torino a manifestare l'orgoglio della bicicletta, il Bike Pride. Per molti andare fino a Torino in bici è un viaggio ritenuto improponibile, e poi anche il cielo grigio contrubuisce a fare da deterrente, perciò questa mattina a tentare l'impresa ci aspettiamo di essere in tre o quattro, non di più. E infatti alla stazione ci troviamo in tre. Vabbè, pazienza, magari prima di partire aspettiamo ancora qualche minuto...

E quei pochi ulteriori minuti di attesa non sono vani, perchè di lì a poco ecco arrivare altri, e poi altri ancora! Alla fine, nonostante dal cielo arrivi qualche rara goccia di pioggia, il gruppo che si avvia senza esitazione alla volta di Torino è composto da ben 12 ciclisti, dei quali 7 della categoria "maschio non propriamente giovanissimo", 3 rappresentanti del gentil sesso, e 2 ragazzini che promettono molto bene per un futuro migliore con meno auto e più bici.





Ad esclusione della salita che passando per Bessolo e Villate sale fin quasi a Montalenghe, tutto il resto del percorso è stato in leggere discesa o pianeggiante come previsto, e l'aria fresca ha permesso di pedalare senza particolare sforzo.

Ad un certo punto, uscendo da Volpiano, abbiamo fatto una lunga pausa per riposarci e prenderci un caffè in un bar. A fianco di questo bar c'era un centro sportivo nel quale era in atto una giornata promozionale. Quindi all'esterno c'era musica, dei tavolini con materiale pubblicitario, movimento. Ed è qui che siamo stati invitati a visitare l'interno del locale, dove era in atto una lezione dimostrativa di spinning. Abbiamo sicuramente apprezzato la simpatia e la cordialità dell'invito, ma osservando lo spinning ci è rimasta l'idea che sia ancor sempre meglio un sano giro in bici per la campagna piuttosto che l'esercizio forzato al chiuso di una palestra al ritmo di musica pulsante. Oltretutto nel frattempo era pure uscito un bel sole, il quale ci ha poi accompagnato per il resto della giornata.





L'arrivo alle porte di Torino è stato celebrato con l'immancabile foto di gruppo davanti al cartello, dove abbiamo anche deciso che percorso fare all'interno della città per raggiungere il Parco del Valentino. Abbiamo optato per l'attraversamento del centro, approfittando anche della chiusura totale al traffico motorizzato.

Quindi giù per Corso Giulio Cesare e Corso Palermo per poi attraversare i Giardini Reali e sbucare in Piazza Castello. Non solo non sono bastate le raccomandazioni di prestare la massima attenzione ai binari del tram, e via con la prima caduta fortunatamente senza conseguenze, ma qualcuno avrebbe anche dovuto raccomandarci di prestare attenzione alle fontane di Piazza Castello. Ebbene si, avete indovinato: proprio lì c'è stata l'altra caduta! A mollo tra i getti della fontana! E non erano mica i ragazzini, che si pensa sempre essere scapestrati; erano due "diversamente giovani" a impegnarsi in questo originale protagonismo!





Finalmente il nostro gruppo pedalante è poi arrivato al Parco del Valentino, erano circa le 12:30 e ovviamente non c'era ancora molto movimento. Ma ecco che mentre ci guardavamo attorno siamo stati accolti dal sorriso di una ragazza dell'organizzazione del Bike Pride che ha esultato per il nostro arrivo! Nel farci i complimenti per essere lì ci ha raccontato che sapevano che avremmo partecipato e che non vedevano l'ora di vederci arrivare. Ci ha quindi indicato il luogo all'interno del Parco dove altri ciclisti stavano facendo picnic.

E dopo questa prima festosa accoglienza eccone arrivare un'altra, altrettanto calorosa, al prato del picnic da parte dei ragazzi di Massa Critica Torino. Un gran bel gruppo di gente in gamba, che senza darci il tempo di scendere dalla bici già ci offrivano birra gelata, simpatia, e l'invito a sederci a pranzo con loro.





È stato un vero gemellaggio, con tanto di scambio di doni (il nostro vino e la loro birra!), ma soprattutto con il raccontarsi delle proprie esperienze, delle reciproche iniziative, e fin da subito nell'immaginare di poter partecipare almeno una volta gli uni nella città degli altri, per fare gruppo, per aumentare la massa.

Ma non è finita qui, perchè poco dopo è arrivato un gruppo di modenesi. Si, avete letto bene: da Modena! Ovviamente non hanno fatto tutto il viaggio in bici, sono venuti fin quasi a Torino in auto e poi hanno fatto solo l'ultimo tratto in bici, ma è comunque notevole la voglia che avevano di partecipare, tanto da fargli affrontare una simile trasferta. E con loro alla festa si è unito il Lambrusco, al quale mica si può dir di no!





E così la stanchezza, unita al crescente grado alcolico, ha ben carburato il relax all'ombra dei grandi alberi.

Ma intanto incominciava ad arrivare gente in bici, si iniziava a sentire un certo fermento, iniziavano i preparativi. Una simpatica iniziativa, promossa da una ciclofficina, è stata distribuire a tutti una piccola cartolina e una molletta da bucato con cui pinzarla ad una forcella, come si faceva da bambini, per far rumore con i raggi della ruota! Immaginatevi quale ronzio rombante tante bici tutte insieme!





E infine ecco che arriva il momento magico: tutti pronti a partire. Ben oltre le aspettative degli organizzatori, alcune migliaia di bici radunate nel viale dietro al Castello del Valentino che scalpitano in attesa di poter invadere le strade cittadine. E poi, via! Finalmente si va, il grande gruppo si svolge in un lunghissimo serpentone, inizia lentamente a percorrere i viali, attraversa Piazza Vittorio, si infila per le vie del centro.





Siamo tanti, tantissimi, il corteo sembra non finire mai, si avanza un po', poi ci si ferma, poi si riparte, campanelli che suonano, ciclisti che cantano, passanti che ammirano stupiti, si va a zig zag tra i palazzi, per poi sfociare in Piazza san Carlo, percorrere la centralissima via Roma e infine approdare in Piazza Castello.





E insieme alla gioia e alla soddisfazione di aver partecipato, nello scambiarsi indirizzi email e impegni a risentirsi, ad organizzare, a prendere contatti per il futuro, ci scappa anche qualche commento sulla deplorevole stizza dei quei pochi inevitabili automobilisti che si sono innervositi a dover cedere il passo al corteo, che non sono riusciti a trattenersi dal suonare insistentemente il clacson aspettando fermi ad un incrocio. Non è bastata la presenza di alcune migliaia di biciclette, non sono riusciti a capire, nemmeno così...

A questo punto il nostro gruppo, come previsto, si è sciolto per affrontare il ritorno con tempi e modalità differenti: alcuni sono subito andati a prendere il treno, altri hanno ancora fatto un giro per Torino e sono andati in stazione più tardi, e un piccolissimo gruppetto di irriducibili, tra cui noi con il tandem, hanno ripreso a pedalare puntando il manubrio verso Ivrea.

La nostra pedalata di ritorno è stata suddivisa in due parti: la prima con un gran sole e un gran caldo, poi una pausa a Foglizzo per una birra fresca ai tavolini di un bar sotto gli alberi, e infine una seconda parte di pedalata veloce per sfuggire al temporale che ci inseguiva. Ogni tanto due gocce d'acqua, e noi via ancora più veloci, e così siamo riusciti ad arrivare asciutti fino alle prime case di Ivrea, ormai in vista dell'arrivo, quando infine ha iniziato a piovere. Ma ormai eravamo arrivati, e sotto la pioggia ci siamo salutati e dati appuntamento per la prossima volta.





Il commento di tutti è che sia stata una gran bella giornata!


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