martedì 8 giugno 2010

Cronaca di un gemellaggio




È una splendida sensazione venire accolti con tanto entusiasmo!

Ma andiamo per ordine e incominciamo dal principio: è il 6 giugno, domenica mattina, il cielo è coperto, l'aria fresca, e noi pedaliamo da casa verso la stazione di Ivrea, punto di partenza per andare a Torino a manifestare l'orgoglio della bicicletta, il Bike Pride. Per molti andare fino a Torino in bici è un viaggio ritenuto improponibile, e poi anche il cielo grigio contrubuisce a fare da deterrente, perciò questa mattina a tentare l'impresa ci aspettiamo di essere in tre o quattro, non di più. E infatti alla stazione ci troviamo in tre. Vabbè, pazienza, magari prima di partire aspettiamo ancora qualche minuto...

E quei pochi ulteriori minuti di attesa non sono vani, perchè di lì a poco ecco arrivare altri, e poi altri ancora! Alla fine, nonostante dal cielo arrivi qualche rara goccia di pioggia, il gruppo che si avvia senza esitazione alla volta di Torino è composto da ben 12 ciclisti, dei quali 7 della categoria "maschio non propriamente giovanissimo", 3 rappresentanti del gentil sesso, e 2 ragazzini che promettono molto bene per un futuro migliore con meno auto e più bici.





Ad esclusione della salita che passando per Bessolo e Villate sale fin quasi a Montalenghe, tutto il resto del percorso è stato in leggere discesa o pianeggiante come previsto, e l'aria fresca ha permesso di pedalare senza particolare sforzo.

Ad un certo punto, uscendo da Volpiano, abbiamo fatto una lunga pausa per riposarci e prenderci un caffè in un bar. A fianco di questo bar c'era un centro sportivo nel quale era in atto una giornata promozionale. Quindi all'esterno c'era musica, dei tavolini con materiale pubblicitario, movimento. Ed è qui che siamo stati invitati a visitare l'interno del locale, dove era in atto una lezione dimostrativa di spinning. Abbiamo sicuramente apprezzato la simpatia e la cordialità dell'invito, ma osservando lo spinning ci è rimasta l'idea che sia ancor sempre meglio un sano giro in bici per la campagna piuttosto che l'esercizio forzato al chiuso di una palestra al ritmo di musica pulsante. Oltretutto nel frattempo era pure uscito un bel sole, il quale ci ha poi accompagnato per il resto della giornata.





L'arrivo alle porte di Torino è stato celebrato con l'immancabile foto di gruppo davanti al cartello, dove abbiamo anche deciso che percorso fare all'interno della città per raggiungere il Parco del Valentino. Abbiamo optato per l'attraversamento del centro, approfittando anche della chiusura totale al traffico motorizzato.

Quindi giù per Corso Giulio Cesare e Corso Palermo per poi attraversare i Giardini Reali e sbucare in Piazza Castello. Non solo non sono bastate le raccomandazioni di prestare la massima attenzione ai binari del tram, e via con la prima caduta fortunatamente senza conseguenze, ma qualcuno avrebbe anche dovuto raccomandarci di prestare attenzione alle fontane di Piazza Castello. Ebbene si, avete indovinato: proprio lì c'è stata l'altra caduta! A mollo tra i getti della fontana! E non erano mica i ragazzini, che si pensa sempre essere scapestrati; erano due "diversamente giovani" a impegnarsi in questo originale protagonismo!





Finalmente il nostro gruppo pedalante è poi arrivato al Parco del Valentino, erano circa le 12:30 e ovviamente non c'era ancora molto movimento. Ma ecco che mentre ci guardavamo attorno siamo stati accolti dal sorriso di una ragazza dell'organizzazione del Bike Pride che ha esultato per il nostro arrivo! Nel farci i complimenti per essere lì ci ha raccontato che sapevano che avremmo partecipato e che non vedevano l'ora di vederci arrivare. Ci ha quindi indicato il luogo all'interno del Parco dove altri ciclisti stavano facendo picnic.

E dopo questa prima festosa accoglienza eccone arrivare un'altra, altrettanto calorosa, al prato del picnic da parte dei ragazzi di Massa Critica Torino. Un gran bel gruppo di gente in gamba, che senza darci il tempo di scendere dalla bici già ci offrivano birra gelata, simpatia, e l'invito a sederci a pranzo con loro.





È stato un vero gemellaggio, con tanto di scambio di doni (il nostro vino e la loro birra!), ma soprattutto con il raccontarsi delle proprie esperienze, delle reciproche iniziative, e fin da subito nell'immaginare di poter partecipare almeno una volta gli uni nella città degli altri, per fare gruppo, per aumentare la massa.

Ma non è finita qui, perchè poco dopo è arrivato un gruppo di modenesi. Si, avete letto bene: da Modena! Ovviamente non hanno fatto tutto il viaggio in bici, sono venuti fin quasi a Torino in auto e poi hanno fatto solo l'ultimo tratto in bici, ma è comunque notevole la voglia che avevano di partecipare, tanto da fargli affrontare una simile trasferta. E con loro alla festa si è unito il Lambrusco, al quale mica si può dir di no!





E così la stanchezza, unita al crescente grado alcolico, ha ben carburato il relax all'ombra dei grandi alberi.

Ma intanto incominciava ad arrivare gente in bici, si iniziava a sentire un certo fermento, iniziavano i preparativi. Una simpatica iniziativa, promossa da una ciclofficina, è stata distribuire a tutti una piccola cartolina e una molletta da bucato con cui pinzarla ad una forcella, come si faceva da bambini, per far rumore con i raggi della ruota! Immaginatevi quale ronzio rombante tante bici tutte insieme!





E infine ecco che arriva il momento magico: tutti pronti a partire. Ben oltre le aspettative degli organizzatori, alcune migliaia di bici radunate nel viale dietro al Castello del Valentino che scalpitano in attesa di poter invadere le strade cittadine. E poi, via! Finalmente si va, il grande gruppo si svolge in un lunghissimo serpentone, inizia lentamente a percorrere i viali, attraversa Piazza Vittorio, si infila per le vie del centro.





Siamo tanti, tantissimi, il corteo sembra non finire mai, si avanza un po', poi ci si ferma, poi si riparte, campanelli che suonano, ciclisti che cantano, passanti che ammirano stupiti, si va a zig zag tra i palazzi, per poi sfociare in Piazza san Carlo, percorrere la centralissima via Roma e infine approdare in Piazza Castello.





E insieme alla gioia e alla soddisfazione di aver partecipato, nello scambiarsi indirizzi email e impegni a risentirsi, ad organizzare, a prendere contatti per il futuro, ci scappa anche qualche commento sulla deplorevole stizza dei quei pochi inevitabili automobilisti che si sono innervositi a dover cedere il passo al corteo, che non sono riusciti a trattenersi dal suonare insistentemente il clacson aspettando fermi ad un incrocio. Non è bastata la presenza di alcune migliaia di biciclette, non sono riusciti a capire, nemmeno così...

A questo punto il nostro gruppo, come previsto, si è sciolto per affrontare il ritorno con tempi e modalità differenti: alcuni sono subito andati a prendere il treno, altri hanno ancora fatto un giro per Torino e sono andati in stazione più tardi, e un piccolissimo gruppetto di irriducibili, tra cui noi con il tandem, hanno ripreso a pedalare puntando il manubrio verso Ivrea.

La nostra pedalata di ritorno è stata suddivisa in due parti: la prima con un gran sole e un gran caldo, poi una pausa a Foglizzo per una birra fresca ai tavolini di un bar sotto gli alberi, e infine una seconda parte di pedalata veloce per sfuggire al temporale che ci inseguiva. Ogni tanto due gocce d'acqua, e noi via ancora più veloci, e così siamo riusciti ad arrivare asciutti fino alle prime case di Ivrea, ormai in vista dell'arrivo, quando infine ha iniziato a piovere. Ma ormai eravamo arrivati, e sotto la pioggia ci siamo salutati e dati appuntamento per la prossima volta.





Il commento di tutti è che sia stata una gran bella giornata!


***************************************************************
Per essere informati dei prossimi appuntamenti
potete iscrivervi alla mailing list.
È semplice, basta inviare una email all'indirizzo
e poi rispondere alla email di conferma che vi verrà inviata.
***************************************************************
.

Nessun commento:

Posta un commento