domenica 13 novembre 2011

Box portabici per la stazione FS







Antefatto: verso la fine della scorsa primavera il Comune di Ivrea ha ottenuto un finanziamento per l'installazione presso la stazione FS di alcuni portabici chiusi, una specie di piccole rimesse per bici, chiuse a chiave, dove gli utenti possono lasciare la propria bicicletta tranquilli che questa è ben protetta e non verrà danneggiata.



L'Assessorato alla mobilità, insieme con l'Ufficio Tecnico, ha quindi cercato dove acquistare questo tipo di portabici, e ha identificato un paio di fornitori.

La prima possibilità viene da un'azienda di Avigliana. In realtà questa azienda opera in tutt'altro settore, però la storia di questo portabici è interessante: in questa azienda lavorano molti operai che arrivano ogni giorno da Torino in treno. L'azienda dista solo un paio di Km dalla stazione di Avigliana e così si è fatta promotrice presso il Comune per la realizzazione di una pista ciclabile che consentisse ai suoi operai di percorrere in bici il tratto tra la stazione e il posto di lavoro. Una volta realizzata la ciclabile, l'azienda ha progettato e costruito dei box portabici che ha installato alla stazione, in modo che i suoi operai potessero lasciare lì la bici alla sera e ritrovarla al mattino seguente. Avendo progettato e realizzato questo box per biciclette ha poi pensato di metterlo a listino per offrirlo in vendita ad altri che fossero interessati.



Chiamati a valutare questo box per biciclette abbiamo sollevato un problema: ogni singolo box è molto grande e consente di ospitare quattro biciclette. Questo significa che quattro persone hanno la stessa chiave. Non è un problema quando si tratta di colleghi di lavoro, che si conoscono, e che probabilmente addirittura accedono al box tutti insieme nello stesso momento, ma che diventa un problema nel caso di Ivrea dove gli utenti sarebbero estranei tra loro.

Un'altra azienda che produce box per bici è in provincia di Bolzano. Questo portabici è singolo e può quindi contenere una singola bicicletta. In questo caso l'utente sarebbe l'unico a possedere la chiave e nessun altro potrebbe accedervi.



L'idea del Comune di Ivrea è quella di installare questi portabici alla stazione ferroviaria e affittarli, con un modico canone mensile, a coloro che hanno esigenza di lasciare la bici alla stazione per prendere il treno, e preferiscono un ricovero chiuso e protetto piuttosto che il normale portabici gratuito che già è disponibile lì accanto.



Il portabici prodotto a Bolzano lo abbiamo valutato positivamente, però per l'acquisto di questi box per biciclette il Comune di Ivrea dispone di uno stanziamento fisso e questo box portabici è abbastanza costoso e quindi si riuscirebbe ad acquistarne solo pochi.

Abbiamo quindi fatto al Comune la seguente proposta: proviamo a fare noi un piccolo progetto e facciamoci fare delle offerte da alcune aziende di carpenteria metallica di Ivrea e dintorni: probabilmente riusciamo ad ottenere un prezzo inferiore, che ci permette di acquistarne di più, e inoltre diamo del lavoro ad aziende della nostra zona, il che non è un fatto da sottovalutare!

D'accordo con il Comune abbiamo quindi preparato un piccolo progetto che si ispira ai box per biciclette che sono normalmente diffusi in nord europa, una cosa abbastanza semplice, funzionale, robusto e economico da realizzare. Abbiamo poi passato il progetto a quattro aziende di Ivrea e dintorni e ci siamo fatti fare dei preventivi.

Alle aziende abbiamo offerto la possibilità di effettuare migliorie sulla base della loro esperienza. Quindi hanno avuto una certa libertà nella scelta dei materiali e nel proporre piccole varianti tecniche, sempre però rispettando la linee guida del nostro progetto.

Il nostro progetto prevedeva un semplice box rettangolare, con struttura in ferro e pannelli di chiusura in lamiera traforata tali da permettere un minimo di ventilazione ma da impedire il passaggio delle mani. Prevedeva una serratura con chiave tipo yale, una canalina per guidare le ruore della bici, e un attaccapanni interno per eventuale mantellina e casco.

Ma la caratteristica peculiare che distingue il nostro progetto dal modello dell'azienda di Bolzano è la possibilità, in futuro, di poter installare una seconda fila di box al di sopra degli altri, raddoppiando così la capacità del parcheggio. Il sistema di parcheggio bici a due piani è una cosa assolutamente usuale in nord europa, praticamente ogni grande parcheggio bici è attrezzato a due piani, dove tirando una maniglia si estrae e abbassa la rotaia portabici del piano superiore. Un analogo meccanismo potrebbe essere installato in ciascuno dei box del piano superiore, agevolando la sistemazione della bici. In prima battuta questa soluzione non sarebbe attuata, ma la conformazione del box di nostro progetto lascia aperta la possibilità per il futuro.



Le offerte che abbiamo ricevuto sono state abbastanza varie tra loro, da una estremamente costosa inviataci da un'azienda che evidentemente è poco interessata a questo lavoro, a una dal lato opposto estremamente economica ma che non ha recepito alcune caratteristiche basilari quali il tipo di serratura o il tipo di pannelli di chiusura e ci ha proposto tutt'altro.

Le altre offerte sono state invece abbastanza interessanti, e ciascuna ha proposto piccole peculiarità ritenute interessanti. Ad esempio una ha proposto la chiusura delle pareti con griglia "orsogril" che è estremamente robusta ma anche bella da vedere, mentre un'altra ha proposto la canalina per le ruote della bici in acciaio inox per evitare che eventuale umidità delle ruote possano rovinarla nel tempo.

Il Comune ha recepito le offerte e ha deciso di riformulare il progetto includento le caratteristiche migliori di ogni singola proposta per avere il meglio da ciascuno, e di rimandare questo progetto finale alle aziende per avere un'offerta definitiva che includa queste caratteristiche.

Dalla fine della primavera di tempo ne è passato, ma si sa, queste cose richiedono sempre tempi abbastanza lunghi. Per la fase finale la faccenda ora è stata presa in carico dall'Assessorato e dall'Ufficio Tecnico e non ci resta che aspettare per vedere come andrà a finire.

Qui sotto alcune immagini del nostro progetto:















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sabato 5 novembre 2011

Parlano di noi sul giornalino della Parrocchia di San Lorenzo








Bicicletta e creato!
giornalino della Parrocchia di San Lorenzo
Autunno 2011

Dal 2006 il primo settembre di ogni anno si celebra la "Giornata di Salvaguardia del Creato" voluta dalla Conferenza Episcopale Italiana, in accordo con le altre comunità ecclesiali europee, per sottolineare e riaffermare l'importanza, anche per la fede, dell'ambientalismo con tutte le sue implicazioni etiche e sociali. Una sensibilità che, a partire dalla seconda metà del secolo scorso, si è strettamente intrecciata con i temi della giustizia e della pace ed è andata crescendo negli stessi anni in cui si affermava la sensibilità ecumenica. In quest'ottica la CEI e la Commissione Episcopale per l'Ecumenismo e il Dialogo ogni anno insieme indicano il tema specifico della giornata. Questi i temi trattati fino ad ora:
2006 Dio pose l'uomo nel giardino di Eden, perchè lo coltivasse e lo custodisse
2007 Il Signore vostro Dio vi dà la pioggia in giusta misura, per voi fa scendere l'acqua
2008 Una nuova sobrietà, per abitare la Terra
2009 Laudato sì, mi' Signore... per frate Vento et per aere et nubilo et sereno et onne tempo, per lo quale, a le tue creature dai sustentamento
2010 Custodire il creato, per coltivare la pace
2011 In una terra ospitale, educhiamo all'accoglienza
Ma allora, forte di questi autorevoli messaggi, cosa può fare il cittadino, credente, per dare il suo contributo non solo con riflessioni, ma anche con azioni? Piccoli ma fondamentali gesti quotidiani che, sommati a tanti altri, possono veramente fare la differenza. Solo alcuni esempi: differenziare i rifiuti, non sprecare l'acqua, non sprecare l'energia elettrica, non usare impropriamente l'auto privilegiando una mobilità alternativa più sostenibile. È vero, si possono fare mille obiezioni, ci sono tanti fattori di cui giustamente tener conto, ma... nel frattempo... OGNI ULTIMO VENERDÌ DEL MESE uniamoci a chi già da più di un anno si ritrova alle 18 sotto la Torre di S. Stefano ad Ivrea per la "BICIFESTAZIONE", una pedalata per le vie della città che aiuti a mantenere alto il livello di sensibilità al problema di poter pedalare in sicurezza. Non ci sono nè capi nè appartenenze politiche specifiche: solo la voglia di chiedere alle istituzioni più attenzione ai ciclisti che, tra l'altro, nella nostra città sono più di quel che si immagini. Pensate che lo scorso 18 Marzo un gazebo posto sul Lungo Dora ha conteggiato ben 830 passaggi... un bel risultato... una bella soddisfazione! E poi ancora altre iniziative: l'8 maggio, Giornata Nazionale della Bicicletta, il Comune di Ivrea, in collaborazione con il Corpo dei Vigili Urbani, le Associazioni Ambientalistiche e Massa Critica ha proposto una giornata per sponsorizzare l'uso della bicicletta in tutte le sua sfaccettature mentre il 10 luglio a Torino si è svolto il Bike Pride, un grande corteo a carattere ambientalista a sostegno della mobilità ciclabile e sostenibile. Insomma le occasioni non mancano. Le opportunità di mettersi in gioco neppure. "Lasciare il mondo un po' migliore di come lo abbiamo trovato" come scriveva Baden Powell è un dovere di tutti, ma per noi cristiani ancora di più perchè "nel prenderci cura del Creato, noi constatiamo che Dio, tramite il Creato, si prende cura di noi" [Benedetto XVI "Se vuoi coltivare la pace, custodisci il Creato"]
Cristina Capello



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giovedì 27 ottobre 2011

il bicibus, una grande massa critica






Mentre ci apprestiamo, domani, alla nostra massa critica, come sempre alle 18:00, come sempre alla Torre di Santo Stefano, è ormai abitudine per i ragazzini delle scuole Massimo D'Azeglio e Fiorana andare a scuola, al giovadì mattina, tutti insieme con il bicibus.

I numeri sono sorprendenti, la partecipazione è altissima, sono oltre 80 e tutti in fila formano una colonna che non finisce più!

E non c'è dubbio che, così facendo, pure loro fanno una gran bella promozione all'uso della bici in città. Questi eventi sono talmente significativi che se ne sono accorti anche da fuori Ivrea, e addirittura dal Veneto il bicibus di Ivrea viene preso ad esempio!

Complimenti quindi ai ragazzini del bicibus, e un invito anche per loro a partecipare insieme a noi alla massa critica che si svolge ogni ultimo venerdì del mese, con partenza alle 18:00 dalla Torre di Santo Stefano e che percorre le vie della città.


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domenica 2 ottobre 2011

Oltre confine







Ebbene si, alla Massa Critica di fine settembre, venerdì 30-9-2011, una trentina abbondante di impavidi ciclisti sono andati addirittura oltre confine e, lasciando le terre epoderiesi, si sono spinti a nord, fin sotto l'ombra del castello di Montalto.

Ma, lo sappiano coloro per i quali spostarsi significa solo e sempre sedersi in auto, non è stata nè un'impresa eroica nè una sfacchinata. Andare a Montalto in bicicletta è una cosa alla portata di tutti, e dopo l'andata e il ritorno i ciclisti hanno concluso il loro giro ad Ivrea in Piazza di Città, tranquilli e rilassati come se niente fosse!

Dove andremo la prossima volta? Quale altra meta dimostreremo non essere esclusivo predominio dell'auto? Lo scopriremo a fine Ottobre! Segnatevi la data sul calendario: appuntamento venerdì 28, sempre alle 18:00, sempre alla Torre di Santo Stefano.


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martedì 27 settembre 2011

massa critica venerdì 30 settembre






Il bellissimo volantino che il nostro vulcanico grafico ha partorito questo mese, per annunciare e ricordare a tutti che venerdì 30 settembre ci troviamo, come di consueto, alla Torre di Santo Stefano alle 18:00 per il nostro abituale giro in bici, mostra ancora una volta come ci sia bisogno di diffondere la cultura della bici, o almeno il rispetto per quelli che scelgono questo mezzo per muoversi in città, i quali contribuiscono a ridurre il traffico di auto, l'inquinamento, il rumore, e rendono migliore la città. come potete vedere dal volantino, c'è chi invece con un parcheggio assai ben studiato riesce a bloccare la ciclabile e mostra a tutti il suo livello assai modesto di intelligenza e di civiltà. vabbè, poverino, probabilmente doveva andare urgentemente al bar! (per chi non fosse pratico di ivrea, la foto è presa da via De Gasperi: di fronte si intravvede l'azienda di promozione turistica mentre sulla destra c'è, appunto, un bar). eppure normalmente nessuno ci fa più caso, nessuno si scompone di fronte a casi come questo, casi che diventano tristemente sempre più frequenti.

anche per questo, anche per protestare contro questo atteggiamento del "lasciar perdere" che tanti hanno e che favorisce sempre più l'abbruttimento delle città, ci troviamo ancora una volta, come sempre l'ultimo venerdì di ogni mese, per muovere una grande massa di biciclette per le strade di Ivrea.

appuntamento quindi alla Torre di Santo Stefano, venerdì 30/6 alle 18:00



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sabato 24 settembre 2011

Riparte il BICIBUS








La Sentinella
24 settembre 2011

Bicibus, a scuola sulle due ruote

Torna il Bicibus, progetto promosso dalla polizia municipale di Ivrea con gli assessorati alla Mobilità e alla Sostenibilità ambientale. Mercoledì conferenza stampa di presentazione

IVREA

Tutti pronti con le biciclette: con l'avvio dell'anno scolastico torna l'atteso Bicibus, lo "scuolabus a due ruote". Il progetto è promosso dal Comando di Polizia Municipale in collaborazione con gli Assessorati alla Mobilità e Sostenibilità Ambientale, e realizzato grazie al prezioso contributo di moltissimi volontari di enti e associazioni presenti sul territorio di Ivrea, oltre che delle famiglie e delle scuole coinvolte.

L'avvio dell'iniziativa, con le novità in programma per il nuovo anno scolastico, sarà illustrato mercoledì 28 settembre, alle 17, nella Sala Dorata del Palazzo Municipale.

Il primo appuntamento è previsto per giovedì 6 ottobre, quindi si proseguirà, con una uscita a settimana il giovedì, fino alla fine del mese di novembre.

Il Bicibus ha raccolto consensi entusiastici fin dal suo esordio, avvenuto la scorsa primavera: un immediato successo tra le decine di alunni delle scuole coinvolte perchè costituisce anche un'occasione di divertimento per i ragazzi, oltre che momento formativo per imparare i corretti comportamenti da tenere in strada.




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domenica 4 settembre 2011

Parlano di noi su Localport








Attualità - Ivrea - 31/08/2011
Piste ciclabili: idee divergenti tra amministratori e utenti
di Federico Bona
L’amministrazione comunale ha deciso di realizzare una pista ciclabile in corso Massimo d’Azeglio, ma il progetto preliminare, approvato in Giunta fa storcere un po’ il naso a coloro che dovranno utilizzarla, i ciclisti, appunto.
Le critiche al progetto vengono da “Massa critica”, il gruppo che da oltre un anno si batte per promuovere l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto economico, ecologico e “libero” rispetto ai vincoli (code, parcheggi…) imposti dall’uso dell’automobile.
«La soluzione approvata, che prevede la realizzazione di una sola pista ciclabile bidirezionale sul lato sud di corso Massimo D’Azeglio invece che due distinte piste monodirezionali, una per lato, non solo è una soluzione molto diversa dalla nostra proposta, ma a nostro parere presenta limiti insuperabili. La pista bidirezionale, progettata senza elementi di raccordo con la viabilità attuale, provocherebbe problemi irrisolvibili sia per la fruizione di ciclisti diretti verso il centro, che troverebbero molto più agevole continuare il percorso sul sedime stradale invece che fare attraversamenti disagevoli e dove la ridotta larghezza della carreggiata li esporrebbe a maggiori pericoli, sia per le difficoltà di raccordo da un lato verso via Cascinette, via De Gasperi e corso Vercelli, dall’altro verso la rotonda di piazza Balla».
Una pista per lato, però, come proposto da “Massa critica”, presenta difficoltà di realizzazione, come ha spiegato ai diretti interessati l’Assessore all’Urbanistica Giovanna Codato.
Nel tentativo di trovare una soluzione concreta ed evitare uno sterile “muro contro muro”, i ciclisti propongono una soluzione salomonica: «La nostra proposta, quindi, è quella di realizzare in corso Massimo D’Azeglio solo una pista monodirezionale sul lato sud, di un metro e mezzo di larghezza, più 50 centimetri di cordolo di separazione, mantenendo quindi lo spazio necessario alla realizzazione, in un altro momento, di quella sul lato nord».

http://www.localport.it/eventi/notizie/notizie_espansa.asp?N=78404




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Parlano di noi su La Stampa








La Stampa del 30 Agosto 2011

IVREA
Piste ciclabili

L'associazione "Massa Critica" attacca il progetto preliminare della pista ciclabile prevista in corso Massimo d'Azeglio. A sindaco e assessori presenta una controproposta: realizzare solo una pista monodirezionale sul lato sud, di larghezza di un metro e mezzo, mantenendo lo spazio necessario alla realizzazione, in un altro momento, di quella sul lato nord.




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La Sentinella critica la ciclabile di via De Gasperi








La Sentinella del 29 Agosto 2011

Il rischio corre... sulla bicicletta
Già molto criticata dai residenti la pista per le due ruote appena disegnata nella zona della Fiorana, lamentele anche da esercenti

L’impressione, entrando nella via De Gasperi e relative traverse, celate all’esterno dalla mole dei condomini, è di trovarsi all’interno di una pista elettrica ‘Policar’ per bambini trasformata a grandezza reale. Sogno o incubo, la strada è una superficie perfetta nel suo nero asfaltone su cui campeggiano, tracciati con precisione geometrica in bianco, rosso e giallo, gli spazi per il parcheggio, per le aree a differente utilizzo e una pista ciclabile realizzata ex novo, parte (si dice) di un percorso più ampio e completo che dovrebbe interessare l’intera città.
Ovunque, cartelli segnaletici. Tanti, tantissimi, ai muri delle case o su appositi pali, a indicare una viabilità modificata che, in oltre una ventina di punti crea ,ancora oggi, a distanza di diverse settimane, non poca confusione negli automobilisti. Un progetto elaborato attentamente, è ovvio, ma cui pare essere sfuggito qualcosa. «I progettisti – spiega Piero Tricerri, titolare del supermercato Carrefour Express - non hanno tenuto conto degli spazi necessari alle operazioni di carico/scarico della mia attività che, fino a prima delle modifiche alla viabilità, avvenivano sul retro del negozio, in via De Gasperi, proprio all’angolo con via Pavetti dov’è posizionato l’ingresso. Ora, con i tanto decantati parcheggi a spina di pesce, l’ampiezza del tratto di scorrimento dei veicoli si è ristretta e, ovunque si trovassero a sostare i grandi automezzi che mi forniscono le merci, impedirebbero il transito delle auto se in via Pavetti, o occuperebbero almeno tre posti auto se in via de Gasperi».
«Le operazioni di carico/scarico - prosegue il commerciante - richiedono un tempo non brevissimo e, soprattutto, non possono essere sempre pianificate come orario. Non vorrei che, una volta tornato il traffico a pieno regime, al momento di queste operazioni indispensabili per la mia attività, ci dovessero essere problemi se la srada sarà occupata dai furgoni di consegna e se gli automobilisti si uniranno in un concerto di clacson perché non riescono a passare nello spazio esiguo tra furgoni e posti auto o, avendo necessità di un parcheggio vedranno più posti occupati dai furgoni in via De Gasperi».
Qualche perplessità anche sulla pista ciclabile, realizzazione più volte intrapresa, a Ivrea, e sempre naufragata nel nulla. Diverse persone si chiedono il senso di quei cento metri verniciati in rosso sull’asfalto e compresi tra marciapiede e spazi adibiti a parcheggio.«Dicono che si tratti di un primo tratto da estendersi a tutta la città – affermano alcuni cittadini - ma la paura è che questo tratto, dove la vernice già va sbiadendo, vada invece a unirsi a quelli sul Lungo Dora o in via dei Mulini. Entrambi sono stati pressochè cancellati dal tempo e, sin da subito quello in via dei Mulini non è stato mai praticabile per via delle auto in sosta, mentre se uno si trova a percorrere la sera quello sul Lungo Dora, è costretto a bloccarsi di fronte ai tavolini di un dehor i cui avventori non fanno nemmeno cenno di spostarsi per lasciare passare i ciclisti». «La pista di via De Gasperi è pericolosa, non solo per i quattro incroci che si trova ad attraversare, ma perché due biciclette provenienti da direzioni opposte non potrebbero mai transitarvi affiancate e una sarebbe costretta ad allargarsi sul marciapiede. Con la speranza, sempre, che gli automobilisti non “invadano”: se una bicicletta si trovasse a passare in quel momento, il capitombolo sarebbe assicurato».
(fr.fa.)
29 agosto 2011




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Controproposta per la ciclabile di corso Massimo D'Azeglio








A seguito del progetto preliminare del Comune in merito alla pista ciclabile di corso Massimo D'Azeglio, nel quale l'Amministrazione ha introdotto sostanziali modifiche a quanto avevamo ipotizzato noi, ci siamo trovati una sera per discutere la situazione e cercare una soluzione.

I problemi che sono stati evidenziati nel progetto del Comune che, lo ricordiamo, anzichè prevedere due piste ciclabili, una per ogni senso di marcia, ne prevede solo una unica bidirezionale, sono stati i seguenti:

- per i ciclisti in arrivo da corso Vercelli e diretti verso il centro risulta scomodo e pericoloso attraversare la strada per andare ad imboccare la ciclabile sull'altro lato, e quindi facilmente preferiranno procedere sulla strada, la quale però avendo ceduto parte dello spazio alla ciclabile ora è più stretta e quindi ancora più pericolosa.

- il previsto collegamento con la ciclabile di via De Gasperi vorrebbe risolvere la ciclabilità per coloro in transito da e per Cascinette, ma la ciclabile di via De Gasperi ha le caratteristiche di una ciclabile secondaria, nata perchè costava poco tracciarla in concomitanza con il rifacimento del manto stradale di quella via, e per essere utilizzata costringe ad un giro tortuoso, e anche pericoloso in via Strusiglia, e si prevede che molti ciclisti non la utilizzeranno, preferendo la più diretta via Cascinette.

- in direzione di porta Vercelli la ciclabile progettata dal Comune si interrompe bruscamente e suggerisce che i ciclisti debbano utilizzare il marciapiede, già oggi non molto largo, affollato da pedoni in attesa dell'autobus. Il progetto fa riferimento ad un collegamento con le ciclabili di via dei Mulini e di piazza Freguglia, ad oggi completamente ignorate dai ciclisti perchè situate fuori dai loro percorsi e quindi inutili, e infatti costantemente utilizzate dagli automobilisti come parcheggi. In assenza di una armonizzazione su questo lato in direzione dell'incrocio di porta Vercelli i ciclisti dovrebero attraversare corso Massimo D'Azeglio all'altezza di via dei Mulini, altro attraversamento pericoloso e comunque scomodo.

Altresì i problemi che il Comune ha sollevato esaminando il nostro progetto sono, a nostra opinione, facilmente risolvibili:

- i problemi dei raggi di curvatura all'uscita dei passi carrai e delle vie laterali, se esaminati uno per uno, sono risolvibili con il riposizionamento del cordolo di separazione in modo appropriato.

- il problema dei costi, per come la vediamo noi, va affrontato in un modo diverso: se non abbiamo i soldi per fare l'opera in modo completo possiamo realizzarne solo una parte, pianificando il suo completamento quando ci sarà la restante disponibilità finanziaria. Spendere la cifra a disposizione per realizzare una cosa intermedia, mal fatta, che vuole accontentare un po' tutti ma che in realtà non accontenta nessuno, significa solo buttare via il denaro. Lo dimostrano tante altre piste ciclabili realizzate in passato, rimaste completamente inutilizzate perchè realizzate senza tenere in considerazione le reali necessità dei ciclisti.

A fronte di quanto esposto siamo giunti alla conclusione che, se il Comune non ha da mostrarci un progetto chiaro di come questa ciclabile si colleghi verso corso Vercelli, via Cascinette e via De Gasperi da un lato, e verso porta Vercelli dall'altro, per noi la soluzione proposta è inaccettabile.

Come controproposta abbiamo suggerito che venga mantenuto il nostro progetto, incominciando con la realizzazione della sola corsia ciclabile che da porta Vercelli va in direzione della periferia, una corsia più stretta che quindi lascia ancora spazio alle corsie delle auto per accogliere un po' meno pericolosamente i ciclisti che transitano in direzione del centro, e rimandando ad un altro momento, quando ci sarà la disponibilità finanziaria, la realizzazione della corsia in senso opposto.

A conclusione di questi ragionamenti abbiamo inviato all'Amministrazione la seguente lettera:



Ivrea, 26 Agosto 2011

A:
Assessore Mobilità Giovanna Codato

per conoscenza:
Sindaco Carlo Della Pepa
Assessore Ambiente Paolo Dallan

Oggetto: Progetto preliminare pista ciclabile di corso Massimo D’Azeglio.

In relazione alla tua mail del 29 luglio scorso, che ci informava della approvazione in Giunta del progetto preliminare della pista ciclabile, ti sottoponiamo una controproposta che abbiamo discusso tra gli aderenti a Massa Critica.
La soluzione approvata in Giunta, che prevede la realizzazione di una sola pista ciclabile bidirezionale sul lato sud di corso Massimo D’Azeglio invece che due distinte piste monodirezionali, una per lato, non solo è una soluzione molto diversa dalla nostra proposta, ma a nostro parere presenta limiti insuperabili.
Crediamo sia importante evidenziare, prima di tutto, che negli anni passati sono state realizzate a Ivrea alcune piste ciclabili che si sono rivelate inutili e inutilizzate, perché non rispondevano alle esigenze dei ciclisti, e che quindi si sono rivelate controproducenti per incentivare l’utilizzo della bicicletta come mezzo di trasporto alternativo all’automobile.
Gli esempi non mancano: dalla pista sul lato nord del Lungo Dora a quella che corre davanti al palazzo delle Poste, a quella dell’ultimo tratto di stradale Torino.
Crediamo sia indispensabile non ripetere queste esperienze, pena trovarsi di fronte a gravi difficoltà nel proporre nuovi percorsi riservati alle biciclette.
La pista bidirezionale in corso Massimo D’Azeglio, progettata senza elementi di raccordo con la viabilità attuale, provocherebbe problemi irrisolvibili sia per la fruizione di ciclisti diretti verso il centro, che troverebbero molto più agevole continuare il percorso sul sedime stradale invece che fare attraversamenti disagevoli e dove la ridotta larghezza della carreggiata li esporrebbe a maggiori pericoli, sia per le difficoltà di raccordo da un lato verso via Cascinette, via De Gasperi e corso Vercelli, dall’altro verso la rotonda di piazza Balla.
Ovviamente ci rendiamo conto delle difficoltà, che ci hai esposto, ad accogliere nella sua interezza la nostra proposta di una pista per lato e non vogliamo incaponirci in una sterile discussione su chi di noi ha ragione.
La nostra proposta, quindi, per evitare contrapposizioni controproducenti, è quella di realizzare in corso Massimo D’Azeglio solo una pista monodirezionale sul lato sud, di larghezza indicativamente 1.50 metri (più 50 cm di cordolo di separazione), mantenendo quindi lo spazio necessario alla realizzazione, in un altro momento, di quella sul lato nord.
Su questa ipotesi siamo naturalmente disponibili a discutere e fornire ulteriori chiarimenti, così come siamo disponibili a prendere in esame e collaborare per l’impostazione di altri interventi di realizzazione di piste ciclabili in altre zone cittadine.
Con i migliori saluti,

per Massa Critica Ivrea
(firme di una quindicina di ciclisti)





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Massa Critica del 26 Agosto







Anche il 26 agosto, come ogni ultimo venerdì del mese, i ciclisti di Ivrea si sono trovati alle 18:00 alla torre di Santo Stefano per il consueto giro di Massa Critica, la pedalata in compagnia che percorre le strade cittadine con percorsi ogni volta diversi.
In questo venerdì di tarda estate erano una ventina quelli che, dopo aver attraversato il centro di Ivrea, sono andati fino a Banchette, poi giù a Pavone Canavese, con rientro verso Ivrea attraverso il quartiere Bellavista e via Torino, per concludere il giro ai giardinetti del Canoa Club, in via Dora Baltea, dove si sono fermati per un picnic serale in compagnia.
La bicicletta conferma così di essere un mezzo piacevole e divertente per spostarsi in città, che consente di raggiungere anche i paesi vicini, sulla quale si può anche trasportare piccoli bagagli, e che non inquinando e non occupando tutto lo spazio che occupano le automobili contribuisce al miglioramento della qualità della vita in città.
Prossimo appuntamento venerdì 30 settembre. Non mancate!














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La Sentinella espone il progetto del Comune








La Sentinella del 3 Agosto 2011

Le biciclette conquistano la città
Partendo dalla zona di corso Vercelli nasce una fitta rete di piste ciclabili che consentiranno di attraversare tutta Ivrea

Più piste ciclabili in città. E’ la parola d’ordine dell’assessore ai Trasporti, Giovanna Codato, che insieme al gruppo “Massa Critica” ha realizzato un progetto di pista ciclabile in corso Massimo D’Azeglio, presentato nei giorni scorsi alla Regione, per ottenere un finanziamento. «E’ un progetto
in cui credo perché lo giudico davvero valido - commenta Codato -. E’ la prosecuzione al lavoro appena completato in via De Gasperi. Si propone un percorso sicuro a chi va in bici, senza togliere parcheggi ma restringendo una parte del marciapiedi, lato Mariani, e leggermente le carreggiate veicolari. Considerata la fattibilità e la copertura finanziaria che abbiamo già a bilancio, anche qualora la Regione non cofinanziasse, manderemo avanti lo stesso il progetto».
« Ora la pista ciclabile si ferma su piazza Freguglia – precisa Codato -. La prosecuzione del tracciato andrà studiata in funzione delle piste esistenti, nel piazzale del Sirio e in via dei Mulini, e verso la futura rotonda che inseriremo a Porta Vercelli, nel 2012. Voglio sottolineare che senza “Massa Critica” non saremmo stati in grado di sviluppare in così breve tempo il progetto, a causa dell’esiguità dei tempi per la presentazione in Regione e per il gran lavoro che si devono sobbarcare i nostri uffici».
Il progetto. L'intervento costa 150 mila euro. Il tracciato della pista ciclabile si sviluppa lungo il lato sud di corso D'Azeglio e inizia all'altezza del passaggio pedonale della chiesa di San Lorenzo. Sarà evidenziato, con pannello retroriflettente, l'inizio del cordolo di separazione della pista ciclabile e si predisporrà una adeguata segnaletica orizzontale di incanalamento del traffico delle vetture che provengono da via Cascinette.
"Per ottenere la larghezza di 250 centimetri - si precisa nel progetto - si ridurranno i marciapiedi. Il parcheggio esistente verrà mantenuto, della larghezza di 2 metri, mentre alle auto in transito sono riservati 6,60 metri. La pista ciclabile sarà pavimentata con asfalto colorato, così pure le aree di condivisione con i pedoni". In sostanza il progetto prevede la realizzazione di una corsia ciclabile a doppio senso di marcia, realizzata a raso e separata dal traffico motorizzato per mezzo di un cordolo rialzato.
La larghezza disponibile lungo il tratto di strada, oggetto dell'intervento, non è costante. Solo nel breve tratto dove lo spazio è più ristretto si è dovuto ridurre al minimo consentito le larghezze dei marciapiedi e delle corsie per le auto, per poter mantenere le aree di parcheggio esistenti lungo corso D'Azeglio. Il cordolo di separazione, per tutto il tratto, non risulta mai inferiore ad una larghezza di 50 centimetri. Si tratta di una misura che consente di installare, nei punti di inizio e fine di ciascun tratto di cordolo, piccole transenne fisse eventualmente sormontate da fioriere.
Oltre a questo intervento, è in fase di progettazione il secondo lotto della pista ciclabile a San Bernardo e nei prossimi mesi la giunta prevede di appaltare la costruzione del ponte ciclopedonale sulla Dora.
"Con le piste esistenti e con quelle che si creeranno, chi vorrà andare in bici, lo potrà fare in sicurezza e girare tutta la città - rimarca Codato -. Come giunta stiamo dando un impulso non da poco alla presenza in Ivrea di alternative alle automobili, anche con l'introduzione dell'auto condivisa.
(g.a.)





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Il progetto di corso Massimo D'Azeglio modificato dal Comune







Il 29 Luglio 2011 ci ha scritto l'Assessore alla Mobilità del Comune di Ivrea, Giovanna Codato, in merito al nostro progetto di pista ciclabile per corso Massimo D'Azeglio (vedi http://massacriticaivrea.blogspot.com/2011/06/progetto-pista-ciclabile-ivrea-corso.html). Nella sua email ci racconta che, nonostante il progetto sia piaciuto, è stato tuttavia profondamente modificato fin nelle sue caratteristiche di base.
Purtroppo ne fa una questione di costi, o di dettagli che potevano essere esaminati uno ad uno e probabilmente risolti.
Inutile dire che a noi non piace molto e che cercheremo insieme all'Amministrazione di trovare una soluzione diversa.

Qui sotto il testo della email:


Buonasera a tutti,
E' con grande soddisfazione che vi annuncio che l'ufficio tecnico ha provveduto a predisporre il progetto preliminare, approvato dalla giunta in data 21.07.2011, e a presentarlo per richiesta cofinanziamento ai sensi della l.r. 33/90. questo non sarebbe stato possibile senza il vostro contributo, per cui vi ringrazio ufficialmente da parte di tutta la giunta.
Purtroppo, non si è riusciti a tenere il progetto esattamente come lo prospettavate, alla luce di diverse esigenze tecniche, logistiche e di fruizione.
Nello specifico, pur comprendendo e apprezzando a livello teorico la proposta di 2 corsie separate per senso di marcia, abbiamo dovuto constatare che questo avrebbe comportato:
- dimensioni di carreggiata troppo esigue, con potenziali problemi per uscite e immissioni dai passi carrai - per i quali occorre garantire raggi di curvatura, etc.) pur se nella norma, ma con grosse difficoltà per esigenze di trasporti (corso massimo d'azeglio è in realtà la prosecuzione della S.S. 26, che da via Strusiglia si connette a via Circonvallazione per poi proseguire da Porta Aosta)
- maggiori costi per la realizzazione (se si deve operare sui due lati con lo spostamento dei pali, delle bocche di lupo, etc.)
- criticità eventuali dehors
e così abbiamo dovuto ripiegare sulla soluzione a pista ciclabile unica (lato mariani) nei due sensi di marcia, rispettando comunque però la vostra tipologia (in sede dedicata, a chi va in bici, senza togliere parcheggi ma restringendo una parte dei marciapiedi lato "mariani" e leggermente le carreggiate veicolari. naturalmente prevediamo la messa in sicurezza dell'attraversmaento in corrispondenza della scuola massimo d'azeglio. vi allego relazione e progetto.
data la sua fattibilità e la copertura finanziaria che abbiamo già a bilancio, anche qualora la regione non cofinanziasse (come ha già in qualche modo anticipato tramite i suoi funzionari), lo manderemo avanti.
per ora la pista si ferma sulla piazza freguglia, perchè lì il tracciato andrà studiato in funzione delle piste esistenti (piazzale sirio e via dei mulini, da ripristinare) e verso la futura rotonda di porta vercelli, la cui progettazione è prevista nel 2012. la connessione da via de gasperi è prevista con un attraversamento rialzato con sede anche per le biciclette.
se lo ritenete possibile, e lo gradite, ci piacerebbe sviluppare con voi, in autunno, anche il tracciato da canton vesco verso il centro, lungo via torino.
spero che il non aver potuto accogliere in toto la vostra proposta non comprometta il buon rapporto che stiamo costruendo con voi e che riteniate utile proseguire con il confronto sugli altri tracciati.
ancora una volta, vi ringrazio a nome dell'amministrazione tutta per la collaborazione,
un saluto di mezza estate,
Giovanna Giulia Codato
Assessore del Comune di Ivrea
Delega a Urbanistica, Mobilità, Sicurezza e Difesa del suolo, Edilizia privata, Lavori pubblici, Manutenzione e conservazione del patrimonio, Servizi tecnici e urbanizzazioni primarie, Arredo urbano


In allegato a questa email abbiamo trovato la piantina che illustra il progetto e la relazione tecnica che lo descrive, e che riproduciamo qui sotto:




(click sull'immagine per ingrandirla)




Comune di Ivrea
Provincia di Torino
In collaborazione con Massa Critica
Pista ciclabile di Corso Massimo D’Azeglio
Relazione Illustrativa
Importo di progetto: 150.000€
Luglio 2011

PREMESSA
L’Amministrazione eporediese da tempo sostiene, con il suo Assessorato alla Mobilità, politiche per il ricorso a mezzi alternativi negli spostamenti entro la città, con investimenti strutturali e azioni immateriali.
Il Comune di Ivrea ha approvato con D.G.C. n. 336 del 15 dicembre 2000 il Programma delle piste ciclabili ai sensi Legge Regione Piemonte n. 33/1990, poi aggiornato nell’anno 2009.
Il programma prevede di rafforzare le connessioni mediante mobilità ciclistica secondo le direttrici, così come previsto dal PRG 2000:
– Aosta (SS.26 - Montalto Dora)
– Torino (asse via Jervis – Pavone e Banchette)
– Vercelli (asse corso Vercelli ex ss.228 – Burolo e Bollengo)
– Biella (percorso del Lago Sirio e Chaverano).
L’Amministrazione ha realizzato, a partire dall’anno 2008:
1) Percorso pista ciclabile San Bernardo, 1° lotto
2) Percorso pista ciclabile in Via dei Mulini
3) Percorso ciclabile Lungo Dora
4) Pista ciclabile lungo Via Dora Baltea, in previsione della passerella ciclopedonale
5) Pista ciclabile nel quartiere residenziale di Via de Gasperi
Ed ha oggi in fase di progettazione la pista ciclabile di San Bernardo, 2° Lotto e in fase di appalto la Passerella ciclopedonale sul fiume Dora Baltea.
Per quanto riguarda le azioni immateriali, il Comune, oltre ad avere incaricato un mobility manager, su cofinanziamento provinciale, per la valutazione di tutte le misure possibili atte ad incentivare l’utilizzo di mezzi di traporto pubblici e della bicicletta, ha attivato dei tavoli operativi di discussione con i vari gruppi di interesse per la mobilità in biciletta. Con questi, tra cui Massa Critica, ha aderito al BICIDAY 2011 e ha predisposto il progetto per la pista ciclabile oggetto della presente richiesta di cofinanziamento, descritto di seguito.

DESCRIZIONE DEL PROGETTO
Il progetto di questo tratto di pista ciclabile prevede la realizzazione di una corsia ciclabile a doppio senso di marcia, realizzata a raso e separata dal traffico motorizzato per mezzo di un cordolo rialzato.
Naturalmente questo comporterà la messa in sicurezza e l’adeguamento degli attraversamenti esistenti, in modo che i ciclisti possano imboccare la ciclabile anche quando questa fosse sul lato opposto rispetto alla loro provenienza.
La larghezza disponibile lungo il tratto di strada preso in considerazione non è costante. Solo nel breve tratto dove lo spazio è più ristretto si sono dovute ridurre al minimo consentito le larghezze dei marciapiedi e delle corsie per le auto, al fine di mantenere le aree di parcheggio attualmente esistenti lungo il tratto di strada interessato dal progetto.
Ciò al fine di permettere una larghezza costante della pista, pari a cm 250.
Il cordolo di separazione per tutto il tratto non risulta mai inferiore ad una larghezza di cm 50. Tale larghezza consente di installare, nei punti di inizio e fine di ciascun tratto di cordolo, piccole transenne fisse eventualmente sormontate da fioriere.
La larghezza di cm 50 del cordolo, nel tratto dove questo separa la ciclabile dalle auto in sosta, contribuisce a mantenere una certa distanza tra i ciclisti e le auto stesse, proteggendo i ciclisti da improvvisi eventuali inizi di apertura di portiere da parte delle auto.
Di seguito la sezione schematica della strada con l’inserimento della pista ciclabile.



Esame dettagliato del tracciato:
Il tracciato si sviluppa lungo il lato sud del corso e inizia all’altezza del passaggio pedonale nei pressi della chiesa di San Lorenzo, che verrà messo in debita sicurezza, in prosecuzione del tracciato appena terminato nella via De Gasperi.
Non si prevedono al momento ulteriori strutture in quest’area, in virtù del fatto che l’incrocio nei pressi dell’Azienda di Promozione Turistica è oggetto di studio da parte dell’Amministrazione Comunale al fine di trasformare l’area in una grande rotatoria attorno all’Azienda stessa, e quindi la prosecuzione della pista ciclabile andrà armonizzata con l’intervento in oggetto.
Sarà pertanto solo necessario evidenziare, con apposito pannello retroriflettente, l’inizio del cordolo di separazione della pista ciclabile in prossimità del passaggio pedonale davanti alla chiesa, e predisporre una adeguata segnaletica orizzontale (area triangolare zebrata come da disegno qui sotto) di incanalamento del traffico automobilistico proveniente da via Cascinette.
Per ottenere la larghezza pari a 250 cm, si è scelto di ridurre i marciapiedi, attualmente di larghezza pari a,
a cm. Il parcheggio in linea esistente verrà mantenuto, della larghezza pari a cm 200, mentre alle auto in transito sono riservati cm 660.
Vi sono due passi carrai, uno per lato, entrambi già attualmente in corrispondenza di un passaggio pedonale. L’interruzione della zona parcheggio, e l’interruzione del cordolo sul lato opposto della strada, sono quindi uniche sia per il passo carraio che per il parcheggio.
Caratteristiche tecniche
La pista ciclabile indicata in progetto sarà pavimentata con asfalto colorato. Tale pavimentazione rende evidente la presenza della pista ciclabile dove questa incrocia le strade laterali e i passi carrai che si immettono nella via principale, contribuendo alla sicurezza dei ciclisti. Anche nelle aree di condivisione con i pedoni è prevista la pavimentazione con asfalto colorato della zona riservata alla pista ciclabile. Tale colorazione è ovviamente prevista anche negli attraversamenti stradali a raso, dove opportuna ulteriore segnaletica a terra indicherà i diritti di precedenza.
Il cordolo di separazione della ciclabile dall’area di sosta delle auto è stato mantenuto costante al valore minimo di cm 50. Pur rimanendo valida questa larghezza nel tratto dove lo spazio disponibile è minimo, in sede di progettazione definitiva si valuterà la possibilità di ampliarlo a cm 70 sul lato dei parcheggi auto dove ciò sia possibile, al fine di poter inserire ogni tanto all’interno del cordolo stesso delle aiuole in cui sistemare degli alberelli. Oltre a rinverdire e abbellire quel tratto di strada, si contribuirebbe ulteriormente alla separazione tra le auto in sosta e la pista ciclabile, aumentando la sicurezza dei ciclisti. Nel tratto più stretto, dove questo intervento non è possibile, ci sono già i grossi alberi davanti alla scuola Massimo D’Azeglio.
Laddove si renderà necessario effettuare lo spostamento dell’illuminazione stradale (lampioni), perché attualmente sono in corrispondenza di dove è prevista la ciclabile, la si sistemerà sul cordolo stesso, al fine di aumentare il grado di separazione e sicurezza dei ciclisti.



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Massa Critica di Luglio








Anche se in pochi, complice il fatto che molti erano in vacanza, il 29 Luglio si è fatto, come ogni ultimo venerdì del mese, il giro di Massa Critica per le vie di Ivrea, questa volta andando anche a percorrere la neonata pista ciclabile di via De Gasperi.
E proprio su quel tratto di ciclabile, davanti alla scuola Fiorana, la sempre sorprendente Gabriella ha fatto saltar fuori una torta per festeggiare l'inaugurazione di questa pista!



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Parlano di noi sul Risveglio Popolare








Il Risveglio Popolare del 21 Luglio 2011

IVREA - 122 KM. TRA ANDATA, PERMANENZA, RITORNO

I ciclisti di ‘Massa critica’
presenti al bike pride torinese

IVREA - Fa già caldo a Ivrea, nonostante il temporale notturno, la mattina di domenica 10 luglio alle 8,30. Ma il tandem con carrello e le altre biciclette sono pronte per la partenza. Non siamo molti, ma l'entusiasmo è alle stelle, e 50 km diventano un modo per stare insieme e raggiungere Torino, il Bike Pride e gli altri 5 mila ciclisti con cui pedaleremo nel pomeriggio. Appuntamento alle 15 al parco del Valentino, ma arriviamo con notevole anticipo, per fare il picnic sotto gli alberi e rinfrescarci un po' dopo la lunga pedalata sotto il sole.
Poi il via alle 15,30, corso Vittorio, corso Re Umberto, corso Einaudi, via Duca degli Abruzzi, corso Vinzaglio, via Cernaia, via Pietro Micca, piazza Castello, via Po e arrivo in piazza Vittorio dove, dopo gli interventi degli organizzatori, l'assessore all'Ambiente di Torino promette il raddoppio delle piste ciclabili cittadine esistenti e il potenziamento del bike-sharing.
Un corteo colorato e festoso, biciclette di ogni tipo, tandem, abbigliamenti che vanno dalla tenuta ciclistica classica al gonnellino hawaiano, bambini e adulti, anche qualche attempato e attempata ciclista che vuole ancora esserci, nonostante i capelli bianchi, campanelli, fiori, colori e diverse bandiere di pacifici NoTav. Il tandem con carrello e scritta "Massa critica Ivrea" attira l'attenzione sul nostro gruppo, dove spiccano le magliette arancioni.
È stata una giornata bellissima, un'esperienza da ripetere, mettersi sulla strada, bloccare, per una volta, il traffico delle auto e convincere chi ancora non ci crede che in bici è più bello, più divertente e fa bene alle nostre città, all'ambiente e all'umore.
Noi l'abbiamo conclusa pedalando ancora da Torino a Ivrea. Quando sono arrivata a casa il contachilometri segnava 122 km. Stanca, ma felice. Appuntamento per pedalare ancora insieme: gli epociclisti di Massa critica si ritroveranno alle 18 del 29 luglio, a Ivrea, sotto la torre di santo Stefano.
g.b.



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lunedì 11 luglio 2011

Il ritorno del Bike Pride







Finalmente il tanto atteso 10 Luglio è arrivato, il tempo è splendido e 9 valorosi ciclisti sono partiti da Ivrea alla volta di Torino per partecipare al Bike Pride 2011, la grande manifestazione che celebra la bicicletta come mezzo ecologico per spostarsi in città.






Dopo una tranquilla pedalata di una cinquantina di km, ad andatura tranquilla, chiaccherando e godendoci il panorama, siamo arrivati a Torino! Sembra incredibile, una meta che appare così lontana, un posto dove ci si va solo in auto o in treno, ora l'abbiamo raggiunta senza sforzo e senza pagare alcun biglietto!






L'ingresso in città è per noi trionfale, a parte per la puntura di una vespa che ha addolorato la spalla di un impavido pedalatore, il quale con sprezzo del pericolo ha continuato stoicamente la grande marcia fino al Parco del Valentino.






Qui ad attenderci c'era un grande picnic, un festoso accampamento di ciclisti che man mano arrivavano a piazzarsi sul prato e sotto agli alberi. Anche noi abbiamo preso posto all'ombra e ci siamo dedicati al recupero delle energie.




Durante il pranzo, in compagnia degli amici di Massa Critica Torino conosciuti l'anno scorso, sono saltate fuori un paio di bottiglie di vino commemorative della nostra partecipazione all'evento (fate click sulla foto per vedere in dettaglio l'etichetta).






Verso le 15:00 incomincia ad essere massiccia la presenza di ciclisti, e poco prima delle 15:30 tutti si spostano pian piano verso il viale dove è prevista la partenza.

E infine arriva il momento tanto atteso: si parte! Dal Parco del Valentino il lungo serpentone di pedalatori si dirige attraverso i principali viali della città per arrivare infine in Piazza Vittorio, meta finale della manifestazione.

Non ci sono parole per descrivere la grande massa, il corteo infinito che ha invaso la città:


















Ma la giornata non è finita qui. Tutti i ciclisti eporediesi, nessuno escluso, hanno deciso di non utilizzare il treno per il ritorno, ma di pedalare indietro fino a casa!

E nel viaggio di ritorno non è mancata un'avventura: una fortunata pausa a Foglizzo per una birra e un trancio di pizza (non di solo pane vive il ciclista...) ha consentito ad un temporale di sfogarsi poco più avanti lungo il percorso, e così i nostri valorosi, arrivando quando tutto era ormai finito, si sono evitati una forte grandinata!

Il paesaggio che si è presentato al loro passaggio era surreale: la strada coperta di foglie, mucchi di grandine nei prati intorno, e una spessa nebbia fredda che avvolgeva tutto.




E a chiusura di questa bellissima giornata ecco arrivare da amici la segnalazione che siamo niente meno che in prima pagina sul sito della Stampa!




(click sulla foto per andare al sito della Stampa)


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