domenica 4 settembre 2011

La Sentinella critica la ciclabile di via De Gasperi








La Sentinella del 29 Agosto 2011

Il rischio corre... sulla bicicletta
Già molto criticata dai residenti la pista per le due ruote appena disegnata nella zona della Fiorana, lamentele anche da esercenti

L’impressione, entrando nella via De Gasperi e relative traverse, celate all’esterno dalla mole dei condomini, è di trovarsi all’interno di una pista elettrica ‘Policar’ per bambini trasformata a grandezza reale. Sogno o incubo, la strada è una superficie perfetta nel suo nero asfaltone su cui campeggiano, tracciati con precisione geometrica in bianco, rosso e giallo, gli spazi per il parcheggio, per le aree a differente utilizzo e una pista ciclabile realizzata ex novo, parte (si dice) di un percorso più ampio e completo che dovrebbe interessare l’intera città.
Ovunque, cartelli segnaletici. Tanti, tantissimi, ai muri delle case o su appositi pali, a indicare una viabilità modificata che, in oltre una ventina di punti crea ,ancora oggi, a distanza di diverse settimane, non poca confusione negli automobilisti. Un progetto elaborato attentamente, è ovvio, ma cui pare essere sfuggito qualcosa. «I progettisti – spiega Piero Tricerri, titolare del supermercato Carrefour Express - non hanno tenuto conto degli spazi necessari alle operazioni di carico/scarico della mia attività che, fino a prima delle modifiche alla viabilità, avvenivano sul retro del negozio, in via De Gasperi, proprio all’angolo con via Pavetti dov’è posizionato l’ingresso. Ora, con i tanto decantati parcheggi a spina di pesce, l’ampiezza del tratto di scorrimento dei veicoli si è ristretta e, ovunque si trovassero a sostare i grandi automezzi che mi forniscono le merci, impedirebbero il transito delle auto se in via Pavetti, o occuperebbero almeno tre posti auto se in via de Gasperi».
«Le operazioni di carico/scarico - prosegue il commerciante - richiedono un tempo non brevissimo e, soprattutto, non possono essere sempre pianificate come orario. Non vorrei che, una volta tornato il traffico a pieno regime, al momento di queste operazioni indispensabili per la mia attività, ci dovessero essere problemi se la srada sarà occupata dai furgoni di consegna e se gli automobilisti si uniranno in un concerto di clacson perché non riescono a passare nello spazio esiguo tra furgoni e posti auto o, avendo necessità di un parcheggio vedranno più posti occupati dai furgoni in via De Gasperi».
Qualche perplessità anche sulla pista ciclabile, realizzazione più volte intrapresa, a Ivrea, e sempre naufragata nel nulla. Diverse persone si chiedono il senso di quei cento metri verniciati in rosso sull’asfalto e compresi tra marciapiede e spazi adibiti a parcheggio.«Dicono che si tratti di un primo tratto da estendersi a tutta la città – affermano alcuni cittadini - ma la paura è che questo tratto, dove la vernice già va sbiadendo, vada invece a unirsi a quelli sul Lungo Dora o in via dei Mulini. Entrambi sono stati pressochè cancellati dal tempo e, sin da subito quello in via dei Mulini non è stato mai praticabile per via delle auto in sosta, mentre se uno si trova a percorrere la sera quello sul Lungo Dora, è costretto a bloccarsi di fronte ai tavolini di un dehor i cui avventori non fanno nemmeno cenno di spostarsi per lasciare passare i ciclisti». «La pista di via De Gasperi è pericolosa, non solo per i quattro incroci che si trova ad attraversare, ma perché due biciclette provenienti da direzioni opposte non potrebbero mai transitarvi affiancate e una sarebbe costretta ad allargarsi sul marciapiede. Con la speranza, sempre, che gli automobilisti non “invadano”: se una bicicletta si trovasse a passare in quel momento, il capitombolo sarebbe assicurato».
(fr.fa.)
29 agosto 2011




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