domenica 4 settembre 2011

Controproposta per la ciclabile di corso Massimo D'Azeglio








A seguito del progetto preliminare del Comune in merito alla pista ciclabile di corso Massimo D'Azeglio, nel quale l'Amministrazione ha introdotto sostanziali modifiche a quanto avevamo ipotizzato noi, ci siamo trovati una sera per discutere la situazione e cercare una soluzione.

I problemi che sono stati evidenziati nel progetto del Comune che, lo ricordiamo, anzichè prevedere due piste ciclabili, una per ogni senso di marcia, ne prevede solo una unica bidirezionale, sono stati i seguenti:

- per i ciclisti in arrivo da corso Vercelli e diretti verso il centro risulta scomodo e pericoloso attraversare la strada per andare ad imboccare la ciclabile sull'altro lato, e quindi facilmente preferiranno procedere sulla strada, la quale però avendo ceduto parte dello spazio alla ciclabile ora è più stretta e quindi ancora più pericolosa.

- il previsto collegamento con la ciclabile di via De Gasperi vorrebbe risolvere la ciclabilità per coloro in transito da e per Cascinette, ma la ciclabile di via De Gasperi ha le caratteristiche di una ciclabile secondaria, nata perchè costava poco tracciarla in concomitanza con il rifacimento del manto stradale di quella via, e per essere utilizzata costringe ad un giro tortuoso, e anche pericoloso in via Strusiglia, e si prevede che molti ciclisti non la utilizzeranno, preferendo la più diretta via Cascinette.

- in direzione di porta Vercelli la ciclabile progettata dal Comune si interrompe bruscamente e suggerisce che i ciclisti debbano utilizzare il marciapiede, già oggi non molto largo, affollato da pedoni in attesa dell'autobus. Il progetto fa riferimento ad un collegamento con le ciclabili di via dei Mulini e di piazza Freguglia, ad oggi completamente ignorate dai ciclisti perchè situate fuori dai loro percorsi e quindi inutili, e infatti costantemente utilizzate dagli automobilisti come parcheggi. In assenza di una armonizzazione su questo lato in direzione dell'incrocio di porta Vercelli i ciclisti dovrebero attraversare corso Massimo D'Azeglio all'altezza di via dei Mulini, altro attraversamento pericoloso e comunque scomodo.

Altresì i problemi che il Comune ha sollevato esaminando il nostro progetto sono, a nostra opinione, facilmente risolvibili:

- i problemi dei raggi di curvatura all'uscita dei passi carrai e delle vie laterali, se esaminati uno per uno, sono risolvibili con il riposizionamento del cordolo di separazione in modo appropriato.

- il problema dei costi, per come la vediamo noi, va affrontato in un modo diverso: se non abbiamo i soldi per fare l'opera in modo completo possiamo realizzarne solo una parte, pianificando il suo completamento quando ci sarà la restante disponibilità finanziaria. Spendere la cifra a disposizione per realizzare una cosa intermedia, mal fatta, che vuole accontentare un po' tutti ma che in realtà non accontenta nessuno, significa solo buttare via il denaro. Lo dimostrano tante altre piste ciclabili realizzate in passato, rimaste completamente inutilizzate perchè realizzate senza tenere in considerazione le reali necessità dei ciclisti.

A fronte di quanto esposto siamo giunti alla conclusione che, se il Comune non ha da mostrarci un progetto chiaro di come questa ciclabile si colleghi verso corso Vercelli, via Cascinette e via De Gasperi da un lato, e verso porta Vercelli dall'altro, per noi la soluzione proposta è inaccettabile.

Come controproposta abbiamo suggerito che venga mantenuto il nostro progetto, incominciando con la realizzazione della sola corsia ciclabile che da porta Vercelli va in direzione della periferia, una corsia più stretta che quindi lascia ancora spazio alle corsie delle auto per accogliere un po' meno pericolosamente i ciclisti che transitano in direzione del centro, e rimandando ad un altro momento, quando ci sarà la disponibilità finanziaria, la realizzazione della corsia in senso opposto.

A conclusione di questi ragionamenti abbiamo inviato all'Amministrazione la seguente lettera:



Ivrea, 26 Agosto 2011

A:
Assessore Mobilità Giovanna Codato

per conoscenza:
Sindaco Carlo Della Pepa
Assessore Ambiente Paolo Dallan

Oggetto: Progetto preliminare pista ciclabile di corso Massimo D’Azeglio.

In relazione alla tua mail del 29 luglio scorso, che ci informava della approvazione in Giunta del progetto preliminare della pista ciclabile, ti sottoponiamo una controproposta che abbiamo discusso tra gli aderenti a Massa Critica.
La soluzione approvata in Giunta, che prevede la realizzazione di una sola pista ciclabile bidirezionale sul lato sud di corso Massimo D’Azeglio invece che due distinte piste monodirezionali, una per lato, non solo è una soluzione molto diversa dalla nostra proposta, ma a nostro parere presenta limiti insuperabili.
Crediamo sia importante evidenziare, prima di tutto, che negli anni passati sono state realizzate a Ivrea alcune piste ciclabili che si sono rivelate inutili e inutilizzate, perché non rispondevano alle esigenze dei ciclisti, e che quindi si sono rivelate controproducenti per incentivare l’utilizzo della bicicletta come mezzo di trasporto alternativo all’automobile.
Gli esempi non mancano: dalla pista sul lato nord del Lungo Dora a quella che corre davanti al palazzo delle Poste, a quella dell’ultimo tratto di stradale Torino.
Crediamo sia indispensabile non ripetere queste esperienze, pena trovarsi di fronte a gravi difficoltà nel proporre nuovi percorsi riservati alle biciclette.
La pista bidirezionale in corso Massimo D’Azeglio, progettata senza elementi di raccordo con la viabilità attuale, provocherebbe problemi irrisolvibili sia per la fruizione di ciclisti diretti verso il centro, che troverebbero molto più agevole continuare il percorso sul sedime stradale invece che fare attraversamenti disagevoli e dove la ridotta larghezza della carreggiata li esporrebbe a maggiori pericoli, sia per le difficoltà di raccordo da un lato verso via Cascinette, via De Gasperi e corso Vercelli, dall’altro verso la rotonda di piazza Balla.
Ovviamente ci rendiamo conto delle difficoltà, che ci hai esposto, ad accogliere nella sua interezza la nostra proposta di una pista per lato e non vogliamo incaponirci in una sterile discussione su chi di noi ha ragione.
La nostra proposta, quindi, per evitare contrapposizioni controproducenti, è quella di realizzare in corso Massimo D’Azeglio solo una pista monodirezionale sul lato sud, di larghezza indicativamente 1.50 metri (più 50 cm di cordolo di separazione), mantenendo quindi lo spazio necessario alla realizzazione, in un altro momento, di quella sul lato nord.
Su questa ipotesi siamo naturalmente disponibili a discutere e fornire ulteriori chiarimenti, così come siamo disponibili a prendere in esame e collaborare per l’impostazione di altri interventi di realizzazione di piste ciclabili in altre zone cittadine.
Con i migliori saluti,

per Massa Critica Ivrea
(firme di una quindicina di ciclisti)





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