Da alcuni giorni Ivrea ha finalmente dei portabici situati in vari punti della città, da Porta Vercelli, a Piazza Ottinetti, alla stazione.
Certo non risolvono tutte le problematiche relative all'uso della bici in città, e certo non è solo con questo che si stimolerà tanta gente a lasciare a casa l'auto e a prendere la bici, ma sicuramente è un passo importante nella direzione giusta, e di questo bisogna darne atto al Comune che ha provveduto ad installarli.
Non è sicuramente solo grazie alla nostra presenza sulle strade l'ultimo venerdì del mese che ciò è potuto avvenire, ma è soprattutto grazie al lavoro costante e continuo di alcune associazioni eporediesi che negli anni hanno continuamente sollecitato l'amministrazione comunale sui temi della mobilità, ed in particolare un certo impulso lo ha dato la bicifestazione dello scorso Novembre insieme con i convegni sulla mobilità e sulla ciclabilità che sono stati organizzati durante l'anno passato.
Però anche noi un piccolo peso lo abbiamo e utilizzando la bicicletta tutti i giorni, e utilizzando quei portabici (come la foto di apertura mostra essere prontamente avvenuto alla stazione), confermeremo al Comune di aver intrapreso una strada giusta e utile.
Peccato però che, come spesso accade, si sia fatto 30 ma non 31. E mi riferisco alla tipologia di portabici che è stata scelta ed installata. Avrete infatti notato che sono stati piazzati due differenti tipi di portabiciclette, il tipo che chiameremo "stazione" e quello che chiameremo "centro". Quello della stazione, andate a vederlo se ancora non lo avete visto, non è male, risponde abbastanza bene alle esigenze di chi parcheggia lì la sua bicicletta, mentre quello messo in giro per il centro proprio non è un granchè, benchè facendo buon viso a cattiva sorte sia comunque utilizzato, segno che ce n'era veramente bisogno!
Eppure al momento della scelta pare che l'amministrazione comunale abbia interpellato alcune associazioni e abbia ricevuto l'approvazione per il modello "stazione" come pure abbia ricevuto critiche per il modello "centro". La giustificazione del modello "centro" pare sia stata che non ci si poteva permettere la spesa dell'altro modello che era molto più costoso, e a nulla sono valsi i suggerimenti di acquistarne di meno ma ben fatti, piuttosto che molti ma poco graditi.
Ma quali sono i criteri che vanno tenuti in considerazione per la scelta di un portabici?
Per rispondere a questa domanda vediamo innanzitutto quali sono i problemi che possono presentarsi nel lasciare parcheggiata la propria bicicletta:
- furto totale: è il più grave, e le conseguenze sono chiare a tutti.
- furto parziale: parcheggio la mia bici, la incateno al portabici, e al ritorno trovo solo più le parti della bici che avevo direttamente incatenato, mentre il resto mi è stato rubato. Ad esempio se ho incatenato una ruota al portabici trovo solo più quella ruota e manca tutto il resto.
- danneggiamento involontario: la mia bicicletta è fissata al portabici in modo non stabile o in modo parziale. Se qualcuno la urta essa può muoversi e, facendo leva sul punto di fissaggio, può deformarsi o rompersi. È il classico caso dei portabici nei quali è previsto solo l'inserimento di una ruota in una sede di fissaggio. Se la bici viene urtata e inclinata la ruota si piega e si deforma diventando inutilizzabile.
- vandalismo volontario: è quando lascio la mia bici parcheggiata e incatenata anche nel migliore dei modi ma qualcuno, non visto, la prende a calci con la precisa intenzione di danneggiarla gravemente. La foto qui sotto è stata scattata alla stazione di Ivrea, tanto per capirci...
Nel cercare di dare risposta a questa serie di problemi si evidenzia subito che:
- contro il danneggiamento involontario la soluzione migliore è quella di prevedere un tipo di portabici che offra un buon appoggio alla bicicletta e le impedisca di spostarsi in malo modo. Vanno quindi assolutamente evitati i portabici che si limitano a bloccare la base di una ruota, mentre sono da preferire quelli contro i quali si può appoggiare l'intero telaio.
- contro il furto parziale deve essere offerta la possibilità di incatenare la bici in molti punti differenti. Sono da evitare i portabici che hanno limitati punti di contatto con la bicicletta. Ancora una volta quindi è bene evitare i portabici ai quali si può solo incatenare una ruota, mentre sono da preferire quelli più grandi dove sia possibile bloccare entrambe le ruote e il telaio.
- infine contro il vandalismo e il furto totale, entrambi atti che richiedono un certo impegno da parte del vandalo e del ladro, la soluzione più semplice è quella di posizionare i portabici in luoghi molto frequentati e ben illuminati, dove la presenza di passanti renda impossibile l'atto vandalico o il furto. Soluzioni più complesse e costose possono invece prevedere dei portabici completamente chiusi, tipo minuscole autorimesse a misura di bici, oppure aree di parcheggio recintate e sorvegliate, soluzioni che si vedono nelle città del nord europa ma che ci si rende facilmente conto che per ora per noi sono sogni impossibili (e anche forse poco giustificati finchè i ciclisti non aumentano di numero in modo significativo).
Valutiamo quindi i portabici che sono stati installati ad Ivrea:
Il modello "stazione" risponde positivamente al problema del danneggiamento involontario e abbastanza bene a quello del furto parziale. Infatti la bicicletta è abbastanza ben sostenuta dalla struttura del portabici (si, poteva essere fatto ancora meglio, ma comunque va abbastanza bene). Un sufficiente numero di punti di contatto tra la bici e la struttura del portabici permette di fissare sia il telaio che la ruota anteriore, mentre la ruota posteriore va eventualmente legata al telaio stesso della bici perchè non ci sono altri appigli.
Nell'insieme è quindi un buon portabici. Ha però la caratteristica di essere un portabici ad alta densità, cioè di quelli dove per far stare insieme tante biciclette queste sono parcheggiate una un poco più in alto dell'altra. Questa caratteristica è un po' fastidiosa perchè con le bici così vicine tra loro risulta scomodo passare per andare a posizionare il lucchetto all'altezza della ruota anteriore. Non a caso (si veda la foto di apertura) vengono utilizzati principalmente un posto si e uno no. Però con un numero limitato di biciclette è sicuramente un buon portabici.
Il modello "centro" invece è purtroppo decisamente scarso. Il primo impatto che ho avuto è stato con quello posizionato davanti alla biblioteca, in piazza Ottinetti.
Ho provato a posteggiarci la mountain bike ma le fessure in cui inserire la ruota erano troppo strette e quindi la mia ruota non ci entrava. D'altra parte se fossero più larghe non sosterrebbero dritta una bici con le ruote strette. È un problema di fondo di questo genere di portabici, probabilmente non risolvibile.
Allora mi sono limitato a mettere la ruota vicino alla struttura del portabici parcheggiando la bici con il cavalletto, e ho provato a mettere il lucchetto per bloccare la ruota alla struttura del portabici, ma quei pianetti di legno, tanto belli quanto inutili, si sono rivelati di ostacolo. Certo, alla fine sono riuscito ugualmente a mettere il lucchetto, ma la cosa sarebbe stata impossibile se ci fossero state altre bici già parcheggiate lì vicino ad ostacolarmi l'accesso.
Quindi, oltre a non risolvere il problema del furto parziale e quello del danneggiamento involontario, questo tipo di portabici è anche scomodo e non adatto a tutti i tipi di bicicletta.
Sicuramente mi si verrà a contestare il fatto che i due tipi di portabici sono destinati ad un tipo di utenza differente: quello della stazione è per biciclette che vengono lasciate lì per tutto il giorno, mentre quelli del centro sono per soste brevi nel corso della giornata, ma è pur vero che se voglio andare al cinema alla sera difficilmente mi gusterò il film in tranquillità lasciando la mia bici in un portabici così modesto come quelli del centro.
Ma la cosa che più sorprende al termine di tutta questa analisi è che la struttura portabici più idonea, più gradita dai ciclisti, e non a caso anche più diffusa in quei paesi dove si fa largo uso della bicicletta, è anche la più semplice e probabilmente la più economica!
Ed è una struttura che già l'amministrazione pubblica utilizza, sia pur per un altro scopo, in molti punti della città, e quindi probabilmente riesce ad averla a buon prezzo, visto il grosso quantitativo: non so come si chiamano, ma sono quelle piccole transenne che fanno da ringhiera tra il marciapiede e la strada in prossimità di certi grandi incroci.
Se piazzate in batterie parallele, anzichè in linea come è il loro normale utilizzo, sono un ottimo portabici, comodissimo, economico, robusto, e che risolve i due problemi esaminati in precedenza. Se poi vengono pure piazzate in punti scelti con accuratezza allora contribuiscono a risolvere anche gli altri problemi, dal furto totale al vandalismo.
Certo vanno piazzate in modo corretto, evitando la semplice tassellatura di strutture singole che facendo leva possono essere divelte facilmente dai vandali, ma preferendo il modello da cementare direttamente nella pavimentazione, oppure quello che già unisce, saldati tra loro, più elementi singoli.
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