mercoledì 13 novembre 2013

In bici lungo la CICLOVIA DEL PO, dal Monviso all'Adriatico

di Matteo Antonicelli

In estate un gruppo di sei amici del CAI di Ivrea e della Giovane Montagna di Ivrea (Franco Angelini, Matteo Antonicelli, Beppe De Lucia, Renzo Motto Ros, Massimo Sartorio e Marina Scala), amanti della montagna e appassionati di escursionismo e di ciaspole oltre che di cicloescursionismo, ha percorso in mountain bike la CICLOVIA DEL PO, sponda sinistra idrografica, da Pian del Re, ai piedi del Monviso all’Adriatico - foce di Porto Tolle e poi si è spinto fino a Venezia. 

(Punto di partenza al Pian del Re. Sorgente del Po e scherzoso battesimo della “borraccia” con l’acqua della sorgente)

Ci sono volute nove tappe, dalla sorgente alla foce, a cui si sono aggiunte altre due tappe per raggiungere Venezia, per un totale di oltre 1000 km. Sono stati percorsi circa duecento chilometri in più rispetto al percorso di riferimento, poiché in tutte le tappe sono state inserite alcune variazioni per visitare le città lungo il fiume o a poca distanza da esso, come Torino (da tutti conosciuta, ma questa volta vista con occhi diversi e da un piano stradale differente rispetto al consueto), Pavia, Piacenza, Cremona, Mantova e Ferrara, o paesi e cittadine come Crissolo, Paesana, Chivasso, Crescentino, Trino, Casale Monferrato, Breme, Viadana e Ostiglia. 

(Il gruppo al completo a Cremona, da sinistra: Massimo, Beppe, Matteo, Franco, Renzo e Marina)  

Ammirevoli anche, tra tante visite a castelli, chiese, musei e ambienti naturali, l’Abbazia di Staffarda presso Saluzzo, il “Parco della Partecipanza” a Trino, il Museo della “Civiltà Risicola” nel nucleo di Pobietto a Morano sul Po e una visita, all’alba, all’incantevole punto terminale Finis Terrae della confluenza dell’Adda con il Po a Castelnuovo Bocca d’Adda. 

(Visita al Museo della Civiltà Risicola a Pobietto di Morano sul Po)

Il tracciato di riferimento rientra nel “Progetto VenTo, Venezia-Torino” che è in evoluzione e che si pone come obiettivo la totale ciclabilità in sicurezza lungo tutto il fiume per collegare paesaggi, monumenti, località, paesini, cascine e città. Questo per rimediare al vuoto che esiste in Italia rispetto alla cultura della bici e per avvicinarsi al modello europeo dove le grandi ciclovie sono percorse ogni anno da milioni di cicloturisti. Per la pianificazione del percorso e per l’organizzazione logistica sono state utili le due CicloGuide sulla “Ciclovia del Po”. 

(Finis Terrae a Castelnuovo Bocca d’Adda, tra l’Adda, a sinistra, e il Po, a destra)

Il Po ha incuriosito e coinvolto tutti perché fin da piccoli questo fiume per la sua posizione, per la sua lunghezza, per l’ampiezza del suo bacino e per gli aspetti economici, sociali e storici ha interessato la fantasia e curiosità di ognuno. Perciò l’idea di percorrerlo per intero è stato come unire e dare forma a tanti piccoli ricordi. 

(Un momento di pausa prima di ritornare in sella. Ognuno indossa la maglietta realizzata per questa biciclettata)

La scelta della vacanza in bici è maturata fondamentalmente perché ognuno del gruppo ama la natura e si serve dei mezzi meno invasivi per viverla, per conoscerla, per preservarla e per valorizzarla. Questo dato è comune all’escursionismo estivo e invernale, ma la bicicletta invece, aggiunge un elemento cruciale. Con un modesto allenamento permette di percorrere distanze significative e di vivere in sintonia con qualsiasi tipo di ambiente. Non si tratta di un’impresa sportiva o di un’avventura estrema ma un modo di muoversi per scoprire itinerari turistici o naturalistici, così come avviene in tanti paesi europei dove la mobilità dolce è un fenomeno di massa. In Italia la situazione è in miglioramento e sono in allestimento altre ciclovie che attraversano il Paese e si allacciano alle grandi ciclovie europee. Inoltre l’Italia con gli infiniti punti di interesse artistico-storico e naturalistico ha le potenzialità per ampliare enormemente il cicloturismo. 

(Un pannello informativo sulla Ciclovia del Po)

Un commento comune nel gruppo è stato “a volte è difficile condividere tutto senza tensioni per così tanti giorni, basti pensare all’organizzazione delle fasi della giornata, dal tipo di progressione alla scelta di che cosa visitare, etc.., ma è stato sempre piacevole vivere in sintonia, liberi dagli obblighi della vita quotidiana: un modo di sentire che ci ha riportato un po’ indietro, alla spensieratezza dell’adolescenza”. 

(Lungo la ciclovia su uno degli argini, in Veneto)

Sia l’andata da Ivrea a Pian del Re, sia il ritorno dall’Adriatico sono stati percorsi con l’ausilio di mezzi di trasporto collettivo. In particolare, con un piccolo bus per la partenza e con il treno per il ritorno. Per chi ha interesse ad approfondire e per avere dettagli, anche riferiti alle singole tappe, può collegarsi al blog creato ad hoc per questa biciclettata http://cicloviadelpo.blogspot.it/ o scrivere all’indirizzo 4lupi@tiscali.it

(Arrivo a Pila di Porto Tolle, punto in cui il Po si immette nell’Adriatico)

Altri giri lungo itinerari classici sono tra i prossimi obiettivi, ma il gruppo aspetta con ansia il completamento del “Progetto VeLe, la ciclovia adriatica Venezia-Lecce”.

Buone pedalate a tutti.
Matteo Antonicelli



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domenica 16 giugno 2013

Bicibox, com'è andata a finire




Come ricorderete, un paio di anni fa, eravamo partiti in una collaborazione con l'amministrazione comunale finalizzata all'installazione presso la stazione FS di alcuni box portabici (http://massacriticaivrea.blogspot.it/2011/11/box-portabici-per-la-stazione-fs.html).

Il Comune aveva ricevuto l'offerta di un paio di costruttori, uno di Avigliana e uno della provincia di Bolzano, e noi avevamo raccolto progetti e offerte di alcune aziende locali.
Sulla base della documentazione ricevuta il Comune ha poi deciso di acquistare il modello prodotto a Bolzano, che noi avevamo apprezzato per alcuni dettagli ma che avevamo criticato per il maggior costo e per la non possibilità, in futuro, di aggiunta di un secondo piano superiore.
Con il finanziamento disponibile è stato quindi possibile installare alla stazione FS un totale di 10 bicibox. Con le alternative prodotte artigianalmente qui ad Ivrea sarebbe stato possibile acquistarne, a parità di qualità e di spesa, più del doppio, ma l'Amministrazione ha giustificato la sua scelta dicendo che l'azienda scelta gli dava maggiori garanzie di eventuale assistenza qualora avessero avuto problemi in futuro.

E in effetti di problemi ce ne devono essere stati, visto che spesso si sono visti molti box con la serratura apparentemente non funzionante e bloccata aperta. Serratura di tipo elettronico a combinazione, sicuramente più pratica di una a chiave, ma che ad una prima occhiata sembra essere un po' deboluccia.



Tra tempi tecnici per la scelta, ordine, consegna e installazione sono passati alcuni mesi, e alla fine dell'anno scorso è stata finalmente annunciata l'attivazione del servizio (http://ivrea.netweek.it/notizie/politica/ivrea-presto-attivo-a-ivrea-il-servizio-bicibox-2684729.html): i dieci bicibox saranno assegnati per periodi di 3 mesi con un costo di appena 10 euro a trimestre, un'ottima cosa per chi deve lasciare la sua bici alla stazione e vuole essere sicuro che non venga danneggiata o rubata.

Purtroppo però l'Amministrazione cittadina non è ancora riuscita a mandare a pieno regime l'utilizzo di questi box. Ad oggi infatti ne è stato richiesto in affitto solo uno. E non è difficile capire come mai: il ciclista che arriva al parcheggio bici della stazione non è informato dell'esistenza dei bicibox, i quali pur essendo lì vicino non sono evidenziati in alcun modo. Non c'è nessun bel cartello colorato che spieghi che quelli sono dei bicibox che possono essere affittati, e che sottolinei quanto poco costi quell'affitto.



C'è solo un tristissimo adesivo attaccato sulla porta dei box che dice di telefonare all'URP. Ma cos'è questo URP? Mica tutti sanno che è l'Ufficio Relazione Pubbliche del Comune. "E in che orari rispondono al telefono? E poi quanto costerà affittare il box? E dove dovrò andare per farmi assegnare la chiave? Vabbè, tra dieci minuti mi parte il treno, per ora la bici la posteggio nel solito parcheggio bici pubblico e poi ci penserò un'altra volta... semmai..."

Insomma, quello che ancora manca è un sistema di gestione un po' più semplice e immediato, ben pubblicizzato sul posto (e non solo con un annuncio sul giornale locale e una pagina su qualche sito internet), in modo da rendere facile e pratico l'utilizzo del servizio da parte di chi ne avrebbe bisogno.
Un piccolo sforzo in più, quel proverbiale fare trentuno dopo aver fatto trenta, per far si che la grossa spesa sostenuta dall'Amministrazione con soldi di tutti sia giustificata da un reale utilizzo, e che non vada tutto in abbandono in breve tempo...
Su questo aspetto l'Amministrazione l'abbiamo già sollecitata, speriamo riescano a fare qualche miglioria.




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venerdì 31 maggio 2013

Il sole splende sul Bike Pride



Come avevamo annunciato, anche quest'anno siamo andati a Torino per partecipare al grandissimo Bike Pride, il corteo di migliaia di bici che attraversa tutta la città.

 Il nostro gruppetto in partenza da Ivrea era di 7 ciclisti, ai quali si sono aggiunti poco dopo altri 3 che ci aspettavano lungo il percorso.


 Il viaggio da Ivrea a Torino è abbastanza facile, non ci sono particolari difficoltà a parte il paio di chilometri della salita che da Scarmagno porta a Montalenghe. Ma proprio a metà salita abbiamo fatto una piccola pausa, approfittando del caffè che ci ha offerto un amico che abita lì!


 Appena dopo Montalenghe abbiamo incontrato in senso opposto un grande gruppo di famiglie in bici. Una scampagnata di un centinaio di ciclisti!


 Il cielo sereno, l'aria fresca ma il sole caldo, le strade pianeggianti e senza traffico: gli ingredienti giusti per un piacevole viaggio in bici.


 Arrivare in bici a Torino è sempre un'emozione. È una meta che normalmente raggiungiamo in auto, ed è difficile immaginare che ci si possa andare usando solo le proprie forze, e senza neppure faticare molto!


 Girare in bici per il centro è una sensazione bellissima!


 In piazza Castello non poteva mancare la classica foto ricordo.


 Davanti alla stazione di Porta Nuova incontriamo altri tre ciclisti di Ivrea che ci hanno raggiunto mettendo le bici sul treno.


 Al parco del Valentino ci uniamo anche noi al grande picnic sui prati.


 Dopo pranzo curiosiamo tra i numerosi stand, e troviamo questa ragazza che viaggia con una bici allestita come se fosse un piccolo camper!


 E ovviamente c'è anche un'officina per le riparazioni.


 Man mano che passa il tempo aumenta il numero di ciclisti che arrivano al parco.


E finalmente tutti si preparano alla partenza. Il grande viale del parco si riempie di biciclette e incominciano a trillare i campanelli.


 Quando questa marea di bici si muove e incomincia a scorrere per i viali della città è un vero spettacolo!


 Ebbene si, siamo tanti, ma proprio tanti!


 Il corteo è lunghissimo, passano bici, e poi ancora bici, e poi altre bici, e pare non finire mai.


In qualche punto basta un piccolo restringimento e subito si forma un ingorgo, a ulteriore dimostrazione che siamo veramente tanti!


 E infine tutti raggiungono il parco Dora, meta finale della manifestazione e sede della festa di chiusura.


 Noi abbiamo di nuovo molta strada da pedalare e quindi ripartiamo subito in direzione di casa.


Il viaggio di ritorno è tranquillo, il cielo continua ad essere limpido e il sole è caldo. La stanchezza incomincia a farsi sentire ma, come nelle edizioni precedenti, abbiamo il nostro fedele punto di ristoro: un trancio di pizza e una birra per rigenerare le forze e completare questa splendida giornata a pedali, mentre si progetta già per il prossimo anno!




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giovedì 23 maggio 2013

Interviste ai candidati sindaco



Ad Ivrea tra pochissimi giorni ci saranno le elezioni amministrative, e sono ben cinque le candidature a sindaco tra le quali gli elettori dovranno scegliere.
Noi di MassaCriticaIvrea ci aspettiamo tanti miglioramenti alla ciclabilità cittadina e speriamo che la prossima amministrazione sia maggiormente orientata verso la mobilità sostenibile e la ciclabilità.

Per farci un'idea di come la pensino i vari schieramenti riguardo a questi temi, la cosa più sensata che ci è venuta in mente è stata di chiederglielo direttamente. Perciò abbiamo preparato una serie di domande, alcune più generali sulla mobilità sostenibile e alternativa all'auto, e altre invece molto più specifiche sulla ciclabilità, e le abbiamo inviate ai cinque candidati sindaco affinchè iniziassero a ragionarci sopra. Poi gli abbiamo chiesto di concederci una intervista video, direttamente loro o delegando altri candidati della loro formazione, nella quale illustrare le loro risposte alle nostre domande.

Alle interviste abbiamo avuto Alberto Tognoli, candidato sindaco, Francesco Comotto, candidato sindaco accompagnato dal candidato consigliere Roberto Gallina, Tommaso Gilardini, candidato sindaco, Stefania Bernardo, candidata consigliere in rappresentanza del candidato sindaco Pierre Blasotta, e Carlo Della Pepa, candidato sindaco nonchè sindaco uscente.





Con il materiale prodotto durante le interviste abbiamo montato un breve filmato per ciscuna domanda, inserendo una dopo l'altra le relative risposte.
Eccovi quindi qui di seguito cosa hanno risposto i vari candidati.


Domanda n. 1
Ritenete che a Ivrea sia necessario diversificare la mobilità, attraverso il miglioramento dell'efficacia del trasporto pubblico e la valorizzazione del trasporto ciclo-pedonale? Come valutate gli interventi fatti in questo senso dall'ultima amministrazione?





Domanda n. 2
Siete favorevoli all'aumento delle aree pedonali e all'aumento della presenza di zone 30 negli spazi residenziali? Se sì, dove ritenete che possano essere realizzate queste aree?





Domanda n. 3
Quali sarebbero i vostri primi interventi, e in quali tempi, per proseguire il completamento della rete ciclabile cittadina?





Domanda n. 4
Quali interventi potrebbero migliorare le situazioni di elevato pericolo per le biciclette, come le principali rotonde della rete viaria urbana?





Domanda n. 5
Nel giugno 2011 Massa Critica Ivrea ha proposto un progetto di pista ciclabile in Corso Massimo d’Azeglio. Ritenete la realizzazione di questo tratto ciclabile una priorità? Con che tempi intendereste realizzarla?





Domanda n. 6
Un’esigenza comune dei ciclisti eporediesi è che la pista ciclabile di lungo Dora venga ridipinta e che prosegua dal ponte Isabella fino alla stazione FS, possibilmente non in maniera promiscua con i pedoni. Questa esigenza rientra nei vostri obiettivi? Se sì, con quali tempistiche?





Domanda n. 7
Nel corso del 2012 Massa Critica Ivrea ha proposto una rete di parcheggi per biciclette per rendere più agevole l'uso della bicicletta come mezzo di trasporto in città. Ritenete questa iniziativa una priorità?





Domanda n. 8
Quali ulteriori interventi dell’amministrazione potrebbero dare continuità e solidità ai progetti di Pedibus e Bicibus?





Domanda n. 9
Dopo il mancato inserimento della ferrovia Chivasso - Ivrea nel Servizio Ferroviario Metropolitano di Torino, l'amministrazione di Ivrea può essere capofila di un'azione forte per la realizzazione delle opere necessarie per contribuire ad un miglioramento della situazione del trasporto ferroviario?





Domanda n. 10
In materia di trasporto pubblico locale è possibile che in tempi brevi il comune di Ivrea riesca a prendere in carico in modo completo la gestione della conurbazione di Ivrea?





Domanda n. 11
Che posizione avete sulla realizzazione del peduncolo (variante dalla statale 26 - terzo ponte) il cui progetto in provincia è stato approvato in forma definitiva? Che opinione avete sull’eventuale realizzazione di un casello autostradale a San Bernardo?





Considerazioni finali e saluti:





Ringraziamo i candidati che si sono resi disponibili a rispondere alle nostre domande, il presidio "Domenico Noviello" di Libera che ci ha ospitato nella sua sede, Radio Abawalla che ci ha fornito il brano musicale (con licenza CC), l'instancabile Lucia che ha condotto le interviste, gli operatori che l'hanno aiutata e Lorenzo che ha passato le notti per la realizzazione del montaggio video.

Ora non ci resta che andare a votare!




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martedì 21 maggio 2013

Bike Pride a Torino






pride - [sost. m. s.] orgoglio, superbia, fierezza, vanto, amor proprio, vanità


Il 26 Maggio a Torino per il quarto anno consecutivo si celebrerà l'Orgoglio della Bicicletta, l'ormai mitico "Bike Pride" al quale abbiamo sempre partecipato anche noi ciclisti eporediesi.

A partire delle 15:00 migliaia di biciclette partiranno dal Parco del Valentino e percorreranno le vie del centro cittadino per un totale di circa 8 Km formando un tortuoso serpentone fino ad arrivare al Parco Dora, un grande corteo a favore della mobilità sostenibile, "per affermare il sacro concetto che la città non è schiava dell'auto e della velocità e che la tutela dei cittadini che scelgono forme di mobilità alternative ed ecologiche deve necessariamente diventare prioritaria. Un modo per consegnare un messaggio, si spera, forte e credibile a cittadini e istituzioni" (cit. criticalmass.it).
"E’ una manifestazione di legittimazione culturale e sociale, una rivendicazione di spazi e di tutele a favore del ciclista urbano come soggetto attivo nella difesa dell’ambiente" (cit. bikepride.it).

E noi ciclisti urbani eporediesi quest'anno cosa facciamo? Possiamo forse mancare ad una così bella manifestazione? Possiamo forse rinunciare al piacere di pedalare insieme a tutte quelle biciclette per la causa che tanto ci sta a cuore? Certo che no! E quindi allora tutti a Torino!

La mattina di domenica 26 Maggio partiremo da Ivrea a cavallo delle nostre bici e, con tutta calma, andremo in gruppo, come una allegra scampagnata, fino a Torino!





Abituati all'auto e a viaggiare in autostrada forse la cosa a qualcuno potrà sembrare troppo impegnativa, ma state pur certi che non è così. Si tratta di appena 51 Km praticamente tutti in pianura. L'unica salita che dovremo affrontare sarà quella che da Scarmagno passando per Bessolo porta a Montalenghe, ma si tratta di appena 2 Km e mezzo che percorreremo con la massima calma aspettando chi fa più fatica. Tutto il resto del percorso è rigorosamente in piano ed è su strade asfaltate secondarie dove alla domenica mattina il traffico è praticamente inesistente.

La partenza è prevista per le 8:30 dalla stazione di Ivrea. Partiamo presto proprio per potercela prendere con calma. Prevediamo quindi di arrivare a Torino tranquillamente per l'ora di pranzo. Così avremo modo di mangiarci il pranzo al sacco (ciascuno provvede per sè) e di riposarci un po'.

Dopo il Bike Pride, che presumibilmente si concluderà verso le 17:00, il ritorno è previsto in due modalità differenti: in treno caricandoci su anche la bici, oppure di nuovo pedalando fino ad Ivrea per chi se la sente.

Sarà una grande giornata, sarà l'occasione per una bella pedalata in compagnia, e pure la dimostrazione che con la bici si possono fare spostamenti che chi è abituato solo all'automobile nemmeno immagina!

Ci vediamo quindi domenica 26 Maggio, puntuali alle 8:30, alla stazione di Ivrea.

Ovviamente si raccomanda di avere la bici in buone condizioni, di portarsi una camera d'aria di scorta perchè non si sa mai (i necessari attrezzi li portiamo noi), ma soprattutto di essere dotati di tanta allegria e voglia di divertirsi!


Per maggiori informazioni sulla manifestazione:
http://www.bikepride.it

informazioni e orari dei treni per il ritorno:
http://www.trenitalia.com/trenitalia21.html










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mercoledì 15 maggio 2013

Campioni ogni giorno



Come ricorderete, l'anno scorso ad Ivrea abbiamo avuto il passaggio del giro d'Italia. Pochi secondi, ruote, grida, bici, magliette, colori, pioggia, pedali, dai dai dai, sudore, caschi, finito.
Ma prima, per una intera settimana, sono stati organizzati una serie interminabile di eventi, conferenze, spettacoli, e pedalate per promuovere l'utilizzo della bicicletta.

Quest'anno il giro d'Italia fa di più: ad Ivrea ci passa, e anche ci arriva. Ma i numerosi eventi in programma danno più l'impressione di una celebrazione della gara in sè piuttosto che promozione all'uso della bici.

L'eccezione a questo programma saremo noi ciclisti urbani, quelli che, usando la bici tutti i giorni in città, siamo i veri Campioni Ogni Giorno!
Campioni di slalom tra le auto parcheggiate in modo selvaggio, campioni di sopravvivenza ai furgoncini che ci tagliano la strada, campioni di abilità nell'individuare con un sesto senso il pullman che ti ha visto ma poi non ti da la precedenza, campioni di acrobazia per scansare le buche dell'asfalto, campioni di resistenza fisica per non soffocare nello smog creato dai motori.

Per celebrare la vittoria delle nostre tappe quotidiane, per mostrare e dimostrare quanto sarebbe migliore Ivrea con meno auto e più bici, per tornare ancora una volta a sollecitare l'Amministrazione Pubblica alla realizzazione di corsie e infrastrutture che agevolino e proteggano i ciclisti, e per ricordare che la bici non è solo agonismo e maglia rosa ma è anche muoversi liberamente in città senza usare l'auto, nei quattro giorni che precedono l'arrivo del giro d'Italia noi faremo il Giro d'Ivrea.

Venerdì 17 Maggio, e poi Sabato 18, Domenica 19 e infine Lunedì 20 Maggio, sempre con partenza alle ore 18:00 dalla Torre di Santo Stefano, tutti in bici, tutti in gruppo, per un lento e festoso giro della città.

Se anche tu sei un Campione Ogni Giorno, partecipa al Giro d'Ivrea!


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domenica 12 maggio 2013

Incontro con SEL



Qui ad Ivrea siamo in piena campagna elettorale e fra non molto avremo le elezioni amministrative.
Si moltiplicano quindi gli incontri e i dibattiti che i vari schieramenti organizzano per presentare i loro programmi ai cittadini.
Tra questi, la forza politica "SEL" ha organizzato alcuni giorni fa una conferenza stampa per presentare un progetto di pista ciclabile che loro vorrebbero realizzare.

Si tratta di un progetto scaturito in seguito ad uno studio di riqualificazione dell'area della ex palestra Cappuccini, lavoro che era stato commissionato un paio di anni fa, dall'attuale amministrazione, ad un'urbanista. In questo progetto l'area interessata si era evidenziata come naturale punto di arrivo di una ciclabile che, seguendo il Canale Cavour, si estenderebbe fino a Torre Balfredo.

Nella presentazione che è stata fatta si è posto l'accento sul fatto che il tracciato di questa pista ciclabile, di quasi 8 Km di lunghezza e che collegherebbe il centro cittadino con il quartiere San Giovanni e con Torre Balfredo, si svilupperebbe interamente sulla strada di servizio del canale, attualmente chiusa al traffico privato ma che la "Coutenza Canale Cavour" sembrerebbe disponibile a dare in uso. La realizzazione di questa pista ciclabile, si è più volte sottolineato, sarebbe quindi praticamente a costo zero per l'amministrazione.

Durante il dibattito che è seguito sono emersi ulteriori dati, ad esempio che il quartiere San Giovanni ha circa 1300 abitanti, pochissimi dei quali oggi utilizzano la bici per andare in centro a causa della pericolosità della strada.

Sono però anche emerse altre considerazioni, prima tra tutte il fatto che quel percorso incrocia la superstrada del viadotto XXV Aprile, meglio noto come "Terzo Ponte", e dovrebbe quindi essere realizzato un sottopassaggio oppure un cavalcavia ciclabile, certo non a costo zero, e nel frattempo si tratterebbe di attraversare la superstrada con la bici per mano.
Poi si è fatto notare che la strada di servizio del canale è priva di protezioni, e che probabilmente una qualche forma di ringhiera o staccionata sarebbe necessaria. E che quel percorso passa lontano da altre strade o abitazioni e quindi dovrebbe essere illuminato, pena il mancato utilizzo quando fa buio, condizione che in inverno si verifica già nel pomeriggio.
E ancora, si tratta di un percorso che attualmente è di terra battuta, quindi poco agevole per le biciclette per via di sassi e buche, quando non di pozzanghere e fango dopo una pioggia. Andrebbe quindi asfaltato, operazione che per fortuna è possibile fare una sola volta e poi dura per molti anni grazie alla non usura del passaggio delle sole biciclette, ma che comunque andrebbe fatto.
E come ultima considerazione si è anche evidenziato il fatto che questo percorso ciclabile favorirebbe sì l'afflusso delle bici verso il centro cittadino, ma che proprio nel centro cittadino mancano poi altrettanto adeguate protezioni alla ciclabilità.

Ma quest'ultima critica è stata anche punto di partenza per una serie di suggerimenti positivi: fermo restando che la pista ciclabile proposta è bella, utile, e sicuramente desiderabile, non sarebbe male se si cominciasse a risolvere il problema della sicurezza dei ciclisti in centro, ciclisti che già oggi sono numerosi e per i quali non si fa praticamente nulla.

Anzichè iniziare con il far affluire ancor più ciclisti da San Giovanni per poi abbandonarli in mezzo al pericoloso traffico del centro, perchè non utilizzare le risorse, di questi tempi un po' scarsine, per fare corsie ciclabili protette nelle principali vie della città? Sono moltissimi i posti dove basterebbe un minimo di volonta "politica" per risolvere il problema e migliorare la vivibilità di Ivrea: corso Massimo D'Azeglio, corso Nigra, corso Vercelli, via Torino, e tanti altri.

Come pure si è fatto notare che la maggior parte di questi interventi potrebbero essere realizzati a costo zero se solo si introducesse la regola che ogni volta che si manomette una strada per fare dei lavori (fognature, acquedotto, teleriscaldamento, ecc.) poi si deve ripristinare realizzando contestualmente anche l'opera di protezione della ciclabilità.
Se questa regola fosse stata stabilita anche solo pochi anni fa, noi oggi avremmo già piste ciclabili quasi dappertutto e non sarebbero costate nulla a nessuno. Cosa aspettiamo a partire in questa direzione?

Certo, come è ben stato fatto notare durante il dibattito, quella che ci manca è la giusta mentalità, la cultura della bicicletta ma più in generale la cultura del ben vivere e dell'ambiente pubblico bello e piacevole per tutti. Iniziative come il Bicibus e il Pedibus stanno incominciando a fare cultura su questi temi, e se a fianco ci fossero azioni coraggiose da parte dell'amministrazione si arriverebbe molto più speditamente a vedere i primi risultati.

L'impressione finale dell'incontro è stata che i candidati di SEL abbiamo ben recepito il messaggio che i ciclisti mandano a gran voce. Speriamo che a loro volta riescano a far passare questi concetti anche ai loro partners politici.


(i presenti all'incontro sono invitati a integrare e aggiungere i loro pareri nei commenti qui sotto)




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