Il 25 aprile abbiamo quindi partecipato alla manifestazione "Nuove R-Esistenze" (si, questo è il nome definitivo che gli organizzatori hanno scelto) e abbiamo messo il nostro gazebo insieme con le altre associazioni. Abbiamo distribuito un discreto numero di volantini a tutti i ciclisti di passaggio e poi, come per tutte le altre associazioni, ci è toccato fare un intervento pubblico al microfono. Dico "ci è toccato" perchè non essendo io abituato a parlare in pubblico ero un po' agitato, ho tentennato nell'esprimermi e ho saltato alcune parti del discorso che mi ero preparato! Ah, ma la prossima volta tocca a qualche altro volenteroso, neh!
Comunque ecco quello che mi ero preparato e che più o meno ho detto:
Buongiorno a tutti, mi chiamo Stefano e sono qui per parlarvi di Massa Critica Ivrea.
Diversamente da tutte le associazioni che oggi sono qui presenti, Massa Critica Ivrea non è una associazione, Massa Critica Ivrea sono tutte quelle persone che utilizzano la bicicletta in città per i normali spostamenti di tutti i giorni, che utilizzano la bicicletta al posto dell'auto quando è possibile.
Ma prima di parlarvi di biciclette lasciatemi fare una riflessione riguardo alle auto:
Le città sono a misura di automobile, tutto viene pianificato tenendo sempre nella massima considerazione le necessità della automobili: strade, parcheggi, eccetera.
Ma perchè tanta attenzione per l'auto? è presto detto: è inutile negarlo, l'auto è comoda, è estremamente comoda!
È talmente comoda che ha visto negli anni una costante e continua diffusione. Il numero di automobili in circolazione è aumentato a dismisura, e con esso è aumentato il numero di strade e parcheggi e altri servizi specifici per le auto.
Ma questo gran numero di auto in circolazione porta con sè dei problemi. Da un punto di vista generale porta problemi di inquinamento, e poi anche di invasione di spazi di vivibilità per i pedoni.
Ma anche per gli stessi automobilisti il gran numero di auto in circolazione è diventato problematico: non c'è più spazio, in generale e ad Ivrea in particolare, per la costruzione di altre strade e di altri parcheggi, il centro cittadino ha dei limiti fisici invalicabili, e allora ecco che si crea traffico, si formano code, si fatica a trovare un posto dove parcheggiare.
L'auto, in città, ha quindi perso un po' di quella sua caratteristica che è la comodità.
C'è chi preferisce usare la bicicletta al posto della macchina. Ovviamente non si tratta di buttare via l'auto! Ovviamente la bicicletta non può essere usata in tutte le situazioni. Quando piove, quando si devono portare oggetti ingombranti, quando si deve andare lontano, sono tante le situazioni in cui la bici non è utilizzabile. Però ce ne sono tante altre in cui invece la bicicletta si dimostra migliore dell'auto.
Certo che le piste ciclabili come quelle che si vedono nel nord europa piacerebbero anche a noi. Per anni le abbiamo chieste, abbiamo fatto delle manifestazioni tutti in bici, e in effetti qualche piccola cosa è anche stata fatta.
Purtroppo però, con tutto l'impegno e la buona fede di chi ci ha lavorato, i risultati si sono dimostrati inefficaci e alla fine anche inutilizzati dai ciclisti.
D'altra parte come possiamo pretendere di più quando di biciclette in circolazione se ne vedono ancora troppe poche? Nella nostra città, deve le strade sono già oggi strette e limitate, come possiamo pretendere che tolgano altro spazio alle auto per far posto a poche bici?
Se guardiamo indietro negli anni, noteremo che le auto non hanno mai fatto "manifestazioni" e richieste per avere tutto quello che oggi hanno. Semplicemente sono aumentate di numero e le amministrazioni cittadine hanno dovuto gestire il problema.
Allo stesso modo, pur continuando a chiedere strutture anche per le bici, se aumentasse il numero di biciclette in circolazione fino ad avere in città un flusso costante, i ciclisti avrebbero maggiore visibilità e si otterrebbero alcuni vantaggi:
Il maggior numero di bici in circolazione sensibilizzerebbe chi usa l'auto ad una maggiore attenzione nei confronti dei ciclisti.
La maggiore attenzione si trasformerebbe in maggiore sicurezza per chi usa la bici, ed ecco che allora molte di quelle persone che oggi non si fidano ad usare la bici potrebbero invece farlo, ad esempio le persone anziane o i ragazzini per andare a scuola.
E l'aumento delle biciclette in circolazione porterebbe ad una maggiore attenzione da parte dell'amministrazione pubblica, che si troverebbe nelle migliori condizioni per realizzare quelle infrastutture che sono utili alla circolazione in bicicletta e che a loro volta ne permettono l'incremento.
La diffusione dell'uso della bicicletta avrebbe una sorta di reazione a catena.
Ed è per scatenare questa reazione a catena che ogni ultimo venerdì del mese ci troviamo alle 18:00 proprio qui, sotto la Torre di Santo Stefano, e tutti insieme partiamo per un giro per le strade cittadine. Quel giorno a quell'ora perchè è un momento in cui c'è traffico, e quindi è un buon modo per farci vedere, per mostrare a tanti che la bici è meglio, che non soffre ferma in coda, non ha il problema di dover cercare parcheggio, nel traffico e più veloce, e poi, perchè no?, non inquina ed è pure più divertente.
Concludo raccontandovi un breve aneddoto circa le origini di queste riflessioni:
Negli anni 90 un tizio che usava la bici abitualmente in città, a San Francisco in California, si trovava in viaggio in una grande città in Cina.
A quell'epoca la Cina era ancora piena di biciclette ma stava già registrando un grande aumento delle auto in circolazione. C'erano quindi tante auto ma le infrastrutture non si erano ancora adeguate. In particolare agli incroci non c'erano i semafori. Il gran flusso di auto rendeva quindi estremamente difficoltoso per una bicicletta attraversare un grande incrocio.
Questo tale notò che la bici si fermava e aspettava, dopo un momento arrivava un'altra bici, e poi altre ancora, finchè ad un certo punto, raggiunto un certo numero di bici, il gruppo pian piano riusciva ad inserirsi nel traffico e ad attraversare perchè aveva raggiunto la necessaria dimensione e visibilità. Aveva raggiunto la "massa critica".
Era il '92 quando partiva per le vie di San Francisco il primo giro in bici in gruppo, per farsi vedere, per mostrare che ci sono anche le biciclette, per promuovere e cercare di allargare il gruppo di persone che usa la bicicletta in città.
Da allora il fenomeno si è diffuso in molte città per il mondo, ora in italia sono tante le città dove si organizza periodicamente un giro in bici in gruppo, e da un paio di mesi questo accade anche ad Ivrea. Il prossimo giro sarà venerdì prossimo.
Per chi avesse delle domande, per chi volesse maggiori informazioni, può rivolgersi al banchetto che abbiamo allestito laggiù.
Grazie per l'attenzione.
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